Non chiamatela signora di una certa età. A 77 anni suonati, con quel fascino punk-rock che l'ha resa un'icona rivoluzionaria della moda, Vivienne Westwood,...
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Westwood, lontano dal perbenismo, ha sempre sfidato i pregiudizi e i moralisti, diventando portavoce mediatica convinta delle sue idee attraverso il linguaggio della moda. L'attivismo a favore di Greenpeace, il tema dell'ecologia e il riscaldamento globale, il suo NO alla violenza sulle donne con l'installazione artistica curata insieme all'agenzia pubblicitaria Leo Burnett. Battaglie trasformate in abiti con una visione estetica atemporale ma paradossalmente contemporanea e in continua evoluzione. Il lungometraggio è stato realizzato con la ricerca di materiali d'archivio originali, frame mai visti prima e montati con alcune interviste alla designer, ma anche ad amici e a chi collabora con lei da tempo. Un racconto per immagini di una donna di carattere, combattente nata, che negli anni Sessanta approdò a Londra dove ancora oggi ama passeggiare in bicicletta per le vie della City. La relazione con Malcom McLaren, manager dei Sex Pistols, poi un nuovo modo di essere e di pensare che lanciò una sfida culturale alle generazioni future con quel fenomeno, non solo una tendenza, che tutti chiameranno “Punk”. Circa tre anni per realizzare il film distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real che narra il sogno di una donna che ha ancora la capacità di stupirsi e di stupire, senza rinunciare alle cose che le piace fare. Una storia che va oltre l'aspetto modaiolo, che guarda oltre l'artista e il talento stilistico della persona e ne coglie sfumature intime da trasmettere al pubblico. Con un messaggio che è quello di non arrendersi mai davanti agli ostacoli inevitabili della vita. E a chi le chiede se ha intenzione di andare in pensione, Westwood risponde che chi decide di farlo lo fa per dedicarsi a quello che ama. E lei, da ribelle e anticonformista, ama ancora il suo lavoro e l'unica cosa che vorrebbe ancora fare, a quasi 80 anni, sarebbe imparare il cinese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero