Di lui si può dire che ha influenzato l'estetica contemporanea mutandone il senso anche per il grande pubblico. Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, con...
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LA NUOVA OTTICA
«Questo significa aggiunge Piccioli che bisognerebbe sempre guardare da un'altra ottica anche le cose ordinarie. Così nella mia collezione ho cercato di trasformare ciò che nella moda è ben noto e usato in qualcosa di mai visto, di straordinario». Si parte con lo sportwear, trasformato e rimontato. Non si può classificare nel tanto abusato termine athleisure, è qualcosa di diverso, che incanta il look giornaliero e lo fa uscire speditamente, anche su scarpe pump, dalla palestra. Il parka oversize è composto da due giacche, che sovrappongono nylon, ma anche cotone e seta e si addolcisce in nuance pastello. Si abbinano a short e camicie in seta con fiocco a cingere il collo o ad abiti che sono un perfetto mix tra spirito active e romantico, come quello nero in velluto, neoprene, raso e georgette, scommessa stilistica e sartoriale.
PAILLETTES IN PLASTICA
Il trench è un patchwork di tessuti diversi, tecnologici, ma anche classici. Il cargo pant perde ogni connotazione banale grazie al velluto, alla seta e ai ricami che sottolineano cuciture e tasche e si abbina con canotte brillantissime come un cielo stellato grazie a ricami di vecchia scuola e a inserti di paillettes di plastica. Sotto, reggiseni sportivi simili a quelli per fare yoga ma in velluto, o canotte tagliate come felpe. «Per i vestiti più romantici continua Piccioli ho pensato a stampe con i fiori più comuni, quelli che non ci accorgiamo nemmeno di vedere». Gli abiti, corti e lunghi, sono apparentemente semplici nella costruzione, che richiama quelle delle t-shirt, tagliati a pannello dritto davanti e stondato dietro. Ai piedi stiletti, ma anche pump in materiale tecnico con tacco in plexiglass che simula quello a spillo e, poi, tante sneakers, battezzate Heroes, in infinite variabili e che strizzano l'occhio alle mute da sub.
Gioia di vivere e leggerezza sono il leitmotiv che si innesta anche sul mini abito in pitone, che rimane leggermente rigido, ed è definito da un collare di fiori in pelle. Il designer non si ferma nemmeno quando si tratta di toccare il terreno, assai rischioso, della tradizione. Nella collezione è presente una capsule di dieci abiti declinati in rosso (Valentino), bianco, nero e rosa, che si chiama Very Valentino. «Dopo diciotto anni in questa maison spiega volevo tornare al glamour e dedico questi capi ai giovani». Le silhouette della capsule sono più asciutte e propongono camicie lunghe tagliate di sbieco e pantaloni in tessuto tecnico. La sera si fa meraviglia con ricami che richiamano gli animali fantastici di Gustave Doré su seta trapuntata in bianco e nero. Alla fine standing ovation nel salone del Lycée Carnot, applausi anche del fondatore Valentino Garavani che si è alzato commosso.
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Il Messaggero