Valentina Melis a Castel Romano: «Gli abiti usati raccontano storie»

Valentina Melis
Nascosti nel fondo degli armadi, riposti nell’ultimo cassetto, conservati per affetto, ma ormai consumati, fuori moda o della taglia sbagliata. Gli abiti...

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Nascosti nel fondo degli armadi, riposti nell’ultimo cassetto, conservati per affetto, ma ormai consumati, fuori moda o della taglia sbagliata. Gli abiti “vecchi” tornano a nuova vita e diventano di tendenza a Castel Romano Designer Outlet, dove, ieri, con capi indossati dall’attrice Valentina Melis, è stata presentata la Capsule Collection ecosostenibile di venti look curata dagli studenti di NABA Nuova Accademia di Belle Arti per McArthurGlen, nell’ambito del progetto di economia circolare Recycle your Fashion. Obiettivo, offrire una seconda vita a capi usati, appunto, per ridurre l’impatto delle produzioni sull’ambiente - ogni anno l’industria tessile produce 1,2 miliardi di tonnellate di CO2 e 2 milioni di tonnellate di rifiuti - insegnare la buona pratica del riciclo e sensibilizzare i consumatori a una maggiore responsabilità ambientale e sociale. Il 95% degli abiti, infatti, può essere riciclato.

«L’industria della moda come altri settori costa molto al pianeta in termini di sostenibilità - dice Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico - dare una seconda vita agli abiti smessi è un segnale di attenzione concreto e virtuoso da parte di McArthurGlen e un invito ai consumatori a pensare in modo nuovo alla fruizione dei beni. Ognuno può fare qualcosa per l’ambiente». Donatella Doppio, Regional Director Italy McArthurGlen, sottolinea: «McArthurGlen ha nell’oggetto stesso del suo business un principio di sostenibilità, allungando la vita alle collezioni degli anni passati».

Enrico Biancato, Centre manager di Castel Romano Designer Outlet, aggiunge: «Questa collezione è un punto di arrivo di un lungo processo di re-thinking creativo portato avanti dai ragazzi». E fa moda. Sì perché la Capsule collection NABA X McArthurGlen - in vendita fino al 19 dicembre nei Designer Outlet di Serravalle e Castel Romano in pop-up store curati dagli studenti NABA - affascina anche per stile e “visione”. Nulla era ciò che sembra: pantaloni sono stati trasformati in gonne, piumini tecnici in kimono e via dicendo, in una articolata proposta di capi comodi e low cost, che va oltre gender e stagionalità. Trait d’union, il rosso eletto a simbolo delle ferite inferte al pianeta.

L’idea piace. E molto. Ad oggi sono oltre duemila i consumatori che hanno portato abiti usati nei centri McArthurGlen, per un totale di 2,5 tonnellate di capi raccolti. Il progetto sostiene The Ocean Cleanup, fondazione che sviluppa tecnologie per rimuovere la plastica dagli oceani. Alla presentazione, per NABA, Silvia Simoncelli, Head of Education - «La sostenibilità è un concetto chiave del nostro lessico» - e Luca Belotti, Course leader fashion and textile design. «Sono innamorata di questa collezione - commenta Valentina Melis - i capi già indossati raccontano storie di vita».
 

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Il Messaggero