Era il 1919 quando Thayaht (Ernesto Henry Michahelles) artista futurista del Novecento, disegnò per la prima volta il prototipo della tuta. La rivoluzione che si...
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Il figurino, completo dei calcoli per cucire il modello nelle varie misure, riportava la definizione “vestito universale tutto di un pezzo”: un abito per tutti quindi, sia per praticità nell’indossarlo che per la convenienza della sua realizzazione. Presto relegata nell’ambito workwear all’interno delle fabbriche, quasi 100 anni dopo la tuta torna ad essere un capo super glam, aggiudicandosi in pochissimo tempo il vertice nella nostra lista dei must have per il prossimo inverno.
Sono in versione total denim, rigorosamente con tasche e cinta da stringere in vita, i modelli G-Star e & Other Stories con allacciatura a bottoni, da abbinare a tacchi di legno e borsa in paglia, in linea con la tendenza attuale. Nella tipica palette autunnale che va dal kaki all’arancione bruciato, le boiler suit di Stradivarius e Pull&Bear si indossano con le sneakers bianche e accessori in coordinato, per un look minimal ma d’impatto.
Bianca e a maniche lunghe la tuta utility di Zara ricorda la divisa rock di Pete Townshend durante i concerti degli Who negli anni 70; completate la mise con un paio di converse e non vorrete più lasciarla.
E per un outfit da sera uscite dagli schemi e osate la tuta con dei tacchi e una borsetta preziosa da indossare a tracolla: trendy ed elegante, a tempo di record. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero