Time, la chirurgia plastica finisce in copertina

Il Time dedica la copertina al dilagante fenomeno del Botox
NEW YORK - «Nip. Tuck. Or Else», non è una nuova stagione della celebre serie tv ma, l’argomento è comunque lo stesso, il titolo di un articolo, a cui è dedicata la...

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NEW YORK - «Nip. Tuck. Or Else», non è una nuova stagione della celebre serie tv ma, l’argomento è comunque lo stesso, il titolo di un articolo, a cui è dedicata la copertina, apparso su "Time", un duro e preciso resoconto di quanto la chirurgia estetica sia entrata nella vita di donne e uomini alla pari del cellulare, è qualcosa di cui oggi, sempre di più non si può fare a meno. L’articolo di Joel Stein punta il dito contro la nuova frontiera del ritocco, quella che è definita “cosmetic procedure”, cioè la ricerca della bellezza non attraverso “il taglia e cuci” del chirurgo, ma una procedura ambulatoriale fatta di punture e botox a tonnellate. Il motivo? Il ritocco cosmetico è più economico, c’è stata un apertura verso il botox sdoganandone il risultato anche quando una donna assume le sembianze di un felino punto dalle api. I social network hanno fatto il resto, tutti pensano di essere 24 ore su 24 su un red carpet, e dunque la necessità di apparire più belli diventa un obbligo. Il fenomeno non riguarda solo gli Usa, le stime dicono che in Korea una donna su cinque si sottopone a un intervento estetico, in Venezuela è così comune avere il décolleté rifatto che i manichini dei negozi non “portano” meno di una 4a di reggiseno, infine in Iran, dove le donne coprono corpo e capelli, si ha il maggior numero di interventi chirurgici per modellare il naso, l’unica parte realmente visibile di un volto.
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Il Messaggero