Anglomania, in passerella il tocco british è di tendenza

Christopher Kane il fulard della Regina
ROMA - Che tutto sia cominciato con i Beatles con i loro colorati completi regimental e continuato con le classiche stampe check, tornate in auge negli anni Novanta con la...

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ROMA - Che tutto sia cominciato con i Beatles con i loro colorati completi regimental e continuato con le classiche stampe check, tornate in auge negli anni Novanta con la moda grunge dei Nirvana, passando via via prima attraverso il rock degli intramontabil Rolling Stones e l'anarchia del movimento punk, l'Anglomania è più di una tendenza, è uno state of mind, come cantava Billy Joel. Da cappe a giacchette, cappotti, gonne, tshirt con scritte irriverenti fino all'omaggio in plastica, decisanente iconoclasta e trasgressivo, dei classici foulard indossati in mille fantasie, in seta, però, dalla Regina Elisabetta II. Tutte le Maison più importanti hanno declinato, quest'anno, sulle passerelle capi british style. Da Christopher Kane a Vivienne Westwood, da  Dolce&Gabbana a Etro.

 

Ma per sentirsi brit nel cuore non serve molto, dopotutto, basta solo un grande classico intramontabile: un elegante trench stile “Colazione da Tiffany” divinamente indossato da Audrey Hepburn.
Lo stile più british di tutti è e sarà per sempre, naturalmente, quello della storica maison Burberry che osa la sua famosissima e iconica stampa check non solo dentro i suoi trench coat, ma anche fuori, in versione maxi e in molteplici varianti di colore.

Sempre sulle passerelle infine, si sono visti, svariati  omaggi a David Bowie: dalle parrucche delle modelle con riprodotto il classico taglio della cover di Ziggy Stardust fino alle tute skinny e scntillanti che il cantante adorava sfoggiare per incantare la platea dei soi fan e stordire l'opinione pubblica, imponendo il concetto di androginia. Il tutto sempre in perfetto stile inglese, naturalmente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero