Sylvio Giardina, l'archivio dei sogni nella nuova collezione Haute Couture

Sylvio Giardina_PE 2021_credits Courtesy of Press Office
Un nastro creativo crossmediale riavvolto su diversi piani comunicativi, laddove l’innovazione guarda all’heritage e alla tradizione, sconvolgendo i consueti...

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Un nastro creativo crossmediale riavvolto su diversi piani comunicativi, laddove l’innovazione guarda all’heritage e alla tradizione, sconvolgendo i consueti schemi sartoriali per ricostruirli mediante un punto di vista estetico personale. Ideato aspettando la Paris Fashion Week, in programma dal 25 al 28 gennaio, il recente progetto di Sylvio Giardina si intitola “The Archive Reloaded” ed è il risultato di una riflessione intima del designer sull’operato dell’alto artigianato in atelier nonché sul manufatto made in Italy che nel «silenzio contemplativo dettato dall’isolamento pandemico» - sottolinea nel testo critico Emanuela Nobile Mino - riesce a parlare tramite l’alfabeto della moda pensando comunque al futuro. Una crescita formale e sostanziale, il significato profondo dell’Haute Couture proiettato sulla rinascita sostenibile. Per la spring-summer 2021 un atto non casuale di “reloading” stilistico in sette capitoli di un sogno con altrettanti abiti fiabeschi scelti dal couturier all’interno del vasto archivio delle sue collezioni. Riletti e reinterpretati, i capi subiscono una riconfigurazione radicale: smontate e riassemblate in maniera differente, le creazioni vivono una nuova storia da raccontare grazie alla mano poetica del loro autore. Rinnovandosi, in seguito, anche nella portabilità fra prospettive, equilibri, volumi e proporzioni geometriche. Giardina ripensa alla realtà e al tempo, che come sulla scena del teatro dell’assurdo di Samuel Beckett passa inesorabile e fa i conti con la quotidianità.

Messaggi puntuali, l’esigenza di trasmettere emozioni e il senso del suo mestiere, che riflette l’infinito universo dell’immaginazione e delle idee. Una dimensione onirica poliedrica, quasi freudiana, contaminata da stimoli visivi e sonori che dialogano sul concetto di “reinvenzione” del savoir faire. Il progetto ha coinvolto per la realizzazione giovani talenti romani della fotografia, del video e della musica, che hanno prodotto book e short movie dedicati all’intera linea: gli scatti in formato analogico sono di Flavia Daniele mentre il corto, il cui soundtrack “Tenp” è stato composto per l’occasione da Filippo Temperini, è diretto da Tommaso Paoles. Nell’inedito libro tre illustrazioni di Sylvio Giardina ed alcuni lavori tratti da “edited self”, iniziativa dello stilista concepita su Instagram «quale corollario visivo della sua ricerca e che, attraverso autoscatti velati, è volta ad esplorare il variegato background delle proprie ispirazioni e ad esprimere le sfaccettature della sua identità artistico-culturale», spiega Nobile Mino. L’art direction è stata affidata a Tania Alineri, lo styling a Valeria Marchetti, che ha curato i look della modella Dina Oliinyk per lo shooting insieme all’hair stylist Massimo Serini e alla make up artist Beatrice Contino, con la collaborazione di Raffaele GranatoCarlotta Di Girolamo, Roberta Denti e Sandrine Rue. I gioielli sono firmati Pikkio, i guanti Duecci.

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Il Messaggero