Può essere indossato per occasioni lavorative e nel tempo libero. Unico accorgimento: abbinarlo allo skinny jeans, una t-shirt e una giacca. Mai su vestiti lunghi o...
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Primi fra tutti, l’aquilano Piergiorgio Bucci, il leccese Lorenzo De Luca, il padovano Alberto Zorzi e il calabrese Bruno Chimirri, protagonisti dell’eroica vittoria in Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena. Successo che ha riportato l’Italia sul podio capitolino dopo l’ultima impresa azzurra datata 2 maggio 1985. I componenti del quartetto storico di Roma sono “ambassador” della stivaleria Parlanti Roma.
Questa azienda che ha sede a Tivoli è da trent’anni punto di riferimento dell'equitazione di vertice.
«Non è infrequente - ha dichiarato Daniele Parlanti - essere raggiunti da clienti non equestri. Da due anni a questa parte, proprio quando la moda autunno-inverno ha lanciato lo stivale da equitazione nel tempo libero, ricevo molte richieste. E c’è chi approfitta del know how dell’azienda per ordinarlo su misura».
La tradizione della famiglia Parlanti, tramandata di padre in figlio, nasce con la produzione di calzature alta moda e fashion per poi specializzarsi, trent’anni fà, nell’ideazione di stivali da equitazione. Un’infinità di modelli in continua evoluzione, sotto il profilo tecnologico e di design, vengono prodotti con l’unica e inimitabile “ricetta”.
«Quindici anni fa la misi a punto. Partendo dalla scelta della materia prima, ho scelto la massima qualità sia per l’esterno che per la fodera e ho lavorato con i chimici delle concerie per assicurare allo stivale resistenza e morbidezza. Quando si produce uno stivale da equitazione occorre fare i conti con il contesto in cui esso si utilizza, quindi il sudore del cavallo, la scarsa manutenzione del cavaliere, la sabbia, la pioggia e via dicendo. Per questo motivo ho studiato una metodologia di produzione che da 15 anni assicura un comfort che dura nel tempo. Il nostro sport ha cambiato fisionomia e noi dobbiamo essere pronti ad affiancarlo. Gli stivali non possono essere un peso, o costituire un problema, al contrario devono facilitare il lavoro dei nostri atleti. Allo stesso modo, una scarpa, anche bassa, oltre ad essere di qualità, deve calzare alla perfezione e risultare comoda per tutto il giorno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero