Una rete da pesca ed ecco una t-shirt alla moda

Una rete da pesca ed ecco una t-shirt alla moda
ROMA - Ecologia, recupero materiali e fashion. Come si conciliano questi tre fattori? Ce lo spiega Healthy Seas, un’iniziativa internazionale impegnata a liberare i fondali...

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ROMA - Ecologia, recupero materiali e fashion. Come si conciliano questi tre fattori? Ce lo spiega Healthy Seas, un’iniziativa internazionale impegnata a liberare i fondali marini da uno degli elementi più inquinanti per la flora e la fauna subacquea, il nylon di cui sono composte le reti da pesca, vere e proprie piaghe per l’ambiente.




Già più di 20 tonnellate di reti raccolte, sono state portate in Olanda nel deposito dell’organizzazione e poi spedite in Slovenia dove, con un procedimento messo a punto in Italia dal Gruppo Aquafil, vengono trattate e rigenerate dando vita all’Econyl, un filo sintetico composto dal polimero di nylon 6 che nasce dai rifiuti post consumo come le reti da pesca e rifiuti pre consumo, cioè gli scarti industriali.



Il filo ricavato comporrà poi la trama di tessuti e abiti. Da questo ha preso spunto la creativa, architetto e stilista Ondine de la Feld che ha creato la collezione WAVE-O, composta da tessuti da bagno e t-shirt prodotte esclusivamente con materiali riciclati.



Da Aquafil fanno sapere che il progetto è in espansione grazie a una rete capillare di contatti che permette di riciclare non solo reti da pesca, ma anche il fluff, la parte superficiale della moquette, proveniente dagli Stati Uniti.



Il progetto prevede inoltre accordi portuali con le autorità, affinché queste conservino il materiale inquinante recuperato in mare e sia trasportato in Slovenia per poi essere trasformato.



Nessuno avrebbe mai pensato che una rete raccolta da un sommozzatore negli abissi, potesse diventare una maglietta da indossare tutti i giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero