Nerocipria. Da Mirandola si creano i colori per rinascere dopo il terremoto

MIRANDOLA – Creare per donne golose di fashion. E' questo l’obiettivo di Virna Modena e Morena Martini, due giovani e coraggiose imprenditrici di Mirandola, piccolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI

159,98€

40€
Per 2 anni

SCEGLI ORA

OFFERTA MIGLIORE

ANNUALE

79,99€

19€
Per 1 anno

SCEGLI ORA

MENSILE

6,99€

1€ AL MESE
Per 6 mesi

SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE

MENSILE

6,99€

1€ AL MESE
Per 6 mesi

SCEGLI ORA

ANNUALE

79,99€

11,99€
Per 1 anno

SCEGLI ORA

2 ANNI

159,98€

29€
Per 2 anni

SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MIRANDOLA – Creare per donne golose di fashion. E' questo l’obiettivo di Virna Modena e Morena Martini, due giovani e coraggiose imprenditrici di Mirandola, piccolo paese in provincia di Modena noto a tutti, purtroppo, per il tragico terremoto che ha colpito l’Emilia lo scorso maggio. Da oggi però non è più solo questo. Virna e Morena hanno reagito alla tragedia, trasformando un sogno in una realtà: Nerocipria. È questo il nome che le ragazze hanno dato al loro neonato e-commerce dove presentano le loro creazioni moda realizzate esclusivamente da artigiani della zona. Un nome che ha un significato ben preciso: se insieme questi colori sono quelli che ora dipingono la loro esistenza, presi singolarmente sono la genesi di tutto. Il nero è il colore del buio che le «ha colpite e avvolte dopo il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 e il cipria è il colore del cassetto dove era riposto questo progetto, letteralmente ‘esploso’ dopo il terremoto». Le loro creazioni sono dedicate a tutte le donne che cercano l’originalità e possono essere acquistate online: dai morbidissimi guanti in pelle, ai portachiavi, dalle cinture ai braccialetti fino ai simpatici quadri per rendere uniche le pareti della propria casa.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero