ROMA - Se per caso un astronauta dovesse incontrare un alieno, un extraterrestre di un pianeta dalla tecnologia avanzata, cosa penserebbe quest’ultimo osservando il look...
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Il mestiere che ogni bambino sogna è in realtà molto pericoloso, ogni tuta è progettata affinché chi la indossa possa sopportare temperature e pressione diversa da quella terrestre. In più ogni Emu ha un sofisticato sistema che permette agli astronauti di respirare ossigeno durante le attività extraveicolari.
La decisone di cambiare la vecchia tenuta è dovuta anche all’incidente accaduto all’italiano Luca Parmitano per una perdita d’acqua all’interno della tuta.
Ecco che quindi la Nasa lancia il modello di tuta Z-2 che, oltre alle migliorie tecniche, agli studi di progettazione eseguiti in 3d, promettono un’estetica totalmente rinnovata e avveniristica.
L’agenzia spaziale americana ha chiesto al pubblico come avrebbe voluto vestire gli astronauti e i risultati proposti comprendono 3 varianti, che ricordano lo stile vintage dei film di fantascienza anni ’50.
Biomimicry, Technology e Trends in Society sono i nomi dei prototipi che presentano elementi elettroluminescenti e richiami agli scafandri dei palombari, pronti a conquistare lo Spazio come in un romanzo di Asimov. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero