Moda e letteratura, a Roma Shakespeare fa tendenza

Shakespeare in Fashion_Accademia del Lusso Roma
La “stoffa” degli studenti dell'Accademia del Lusso di Roma. E se si scrive letteratura e si legge moda, con il contest “Shakespeare in Fashion” gli...

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La “stoffa” degli studenti dell'Accademia del Lusso di Roma. E se si scrive letteratura e si legge moda, con il contest “Shakespeare in Fashion” gli aspiranti designer si sono messi all'opera per ricreare, in chiave contemporanea, i costumi di Re Lear, Amleto e Macbeth e raccontare i personaggi del drammaturgo di Stratford-upon-Avon attraverso una visione fashion nuova. Un gruppo di attori professionisti ha interpretato alcuni dei passi più noti delle opere dell'autore mentre i costumi “sperimentali” realizzati in maniera completamente artigianale dagli allievi trasportano Ofelia, Lady Macbeth e King Lear nell'attualità. Una sinergia, quella tra Accademia del Lusso e i laboratori di recitazione, che punta sul concetto di “abito su misura”,come avviene nelle collaborazioni tra brand del fashion e rappresentazioni teatrali. Il progetto, curato dalla direttrice di Accademia del Lusso Roma, Laura Gramigna, la regista Manuela Tempesta e l'attore Giovanni Maria Buzzatti con l'Associazione Nazionale Anna Magnani mira,inoltre, a creare un link tra mondo del cinema, del teatro e fashion.

 

Perché, dopotutto, non esistono solo le passerelle, ma la moda può vestire anche il palcoscenico di una pièce teatrale. E sul rapporto tra moda e letteratura, Laura Gramigna spiega “La connessione è diretta. Arte e moda sono fortemente connesse. In questo caso ci siamo ispirati alle tragedie di Shakespeare, a tutto quello che era legato ai costumi di queste opere. I ragazzi di styling e fashion design hanno realizzato abiti in chiave moderna, attualizzando alcuni personaggi, come le streghe, e quindi è stato divertente, interessante, intrigante, vedere la chiave di lettura dei giovani di oggi. Come vedono l'Amleto nell'attualità, come lo riconoscerebbero per strada, come vestirebbe ai giorni nostri Ofelia, ad esempio”.Gianluigi Calonico, Giulia Gibiino, Martina Cima, Francesca Evangelio, Annunziata Ruggiero, Martina Ventaglio, Eudochia Tarlev, Viviana Rosati, Lorena Riitano, Anna Voronkova e Giulia Chiatroni sono i costumisti in erba che si sono cimentati nella creazione handmade dei look contemporaei dei personaggi shakespeariani.


E si sono sottoposti al giudizio di una giuria composta da esperti del settore tra cui i produttori Bruno Tribbioli e Alessandro Bonifazi, Francesca Piggianelli, le sceneggiatrici Francesca Romana Massaro e Chiara Bondì, la regista Paola Rotella, la stilista Melissa Rizzetto e l'attore Simone Amato. Ad avere la meglio, per la sua reinterpretazione dei romantici costumi di Ofelia, il talento di Viviana Rosati che vince uno stage formativo. Per le studentesse Lorena Riitano e Giulia Chiatroni, invece, un premio 3.0 assegnato da un team di blogger e fashion influencer guidato da Ida Galati e formato da Roberta Costantino, Esmeralda Evangelista, Federica Muscella, Edoardo Alaimo, Nadia La Bella e Laetitia Chaillou, Simona Pastore. Tra prelibatezze gourmet in tema con il mood della serata, a cura degli chef della scuola di cucina Radio Elettra, dj set e bollicine, il couturier Antonio Martino, docente del corso di fashion design,che presto sfilerà sulle passerelle della Lecce Fashion Week, confida “l'evento nasce da un'idea di Laura Gramigna e Manuela Tempesta, ne ho seguito i lavori e mi sono entusiasmato. Sarò a Lecce per la prima volta e sfileranno dieci abiti rappresentativi della collezione autunno-inverno.Ci saranno contrasti tra una versione di paillettes sperimentale con contaminazioni di pizzo, tessuti lavorati dove prevalgono il bianco e nero e la pelle, che utilizzo sempre. Poi intarsi tra pelliccia ecologica, paillettes e cashmere”. Se il dilemma è “essere o non essere”, allora la moda può diventare arte. Ammesso che ci sia il talento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero