ROMA - Un capo-icona, utilizzato come simbolo di liberazione femminile, di trasgressione, di emancipazione; un capo additato dai moralisti, che ha fatto parlare di sé ovunque...
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La minigonna, che forse andrebbe nominata con la “m” maiuscola, compie cinquant’anni e il 2015 è pronto a celebrarla. Creata a Londra da Mary Quant nel 1965, dalla sua prima apparizione nella vetrina della boutique Bazaar nella Kings Road, la minigonna è stata da subito un fenomeno nel Regno Unito; solo qualche anno dopo è approdata nel resto d’Europa e del mondo.
Adottata immediatamente dalle celebrità della musica, in Italia ha vissuto anni gloriosi partendo dal Piper di Roma grazie alle gambe di una giovanissima Patty Pravo. Oggi, nelle collezioni di molti designer italiani, la minigonna torna in vita ed è una vera e propria “short mania”.
Dolce&Gabbana, Prada, Armani sono solo alcuni dei “big” della moda ad averla interpretata; al seguito una serie innumerevole di emergenti e brand del low coast la propongono come un pezzo overseason.
Locali legati alla cultura Sixties, musei e istituzioni sono pronti a celebrarla con eventi ed esposizioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero