È un messaggio di libertà quello mandato dalla passerella di Emporio Armani. Libertà dalla tendenze che «non sono niente, bisogna migliorare - è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Giorgio Armani: «Le pubblicità con le donne seminude sono una forma di stupro. Colpa di noi stilisti»
«È un momento - premette Armani - in cui posso dire ciò che penso». Per questo invita i giornalisti a piantarla «di essere succubi di questo sistema». Perché la vera libertà - e la sfilata della linea Emporio ne è la dimostrazione - è scegliere ciò che sta bene: per esempio «chi ha gambe stupende starà bene con lo short corto», mentre «chi ha un posteriore accentuato starà meglio con un pantalone largo da uomo». E nella collezione vista oggi c'è tutto questo: lo short corto in raso e la blusa ricamata o con le ruche, il pantalone con le pinces e il top-cravatta, il completo tunica e calzone ricamato morbido e gli abitini corti nei nuovi toni del verde e dell'azzurro.
Non a caso nella linea Emporio domina questa libertà dalle tendenze e dalle regole, con la possibilità di scegliere tra giacche lunghe e liquide, piccoli blazer dall'abbottonatura alta, pantaloni ampi e morbidi, di alternare il rigore maschile dei check e del pied de poule con la morbidezza del velluto o tocchi di pizzo, di essere perfette con la camicia bianca con lo jabot o di scoprire le gambe con lo short o gli abiti corti, di giocare con il boa di maglia o di brillare di sera tra sete e cristalli, di scegliere tra il nero e il verde brillante, ma sempre rispettando se stesse. Per quanto lo riguarda, «ho dato una libertà alle donne, che è una vera libertà». Mentre per lui non è libertà, il fatto che «la signora che cammina per strada vede un manifesto di una donna con il seno e il fondoschiena in vista, e vuole farlo anche lei: questo - riflette - è un modo per stuprare». Un pensiero va anche alla Cina e all'emergenza Coronavirus, «siamo abbastanza preoccupati e non sappiamo - dice Armani - quando potremo tirare un sospiro di sollievo. Non è facile pensare che tra uno o cinque mesi si risolva tutto e, anche se si risolve il virus, rimane comunque un seguito: i negozi vanno ricostruiti e bisogna di nuovo infondere amore e entusiasmo nella gente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero