ROMA - L'8 gennaio Max Mara ha sfilato a New York con una pre-fall collection dedicata ai ricordi e alle evocazioni architettoniche della Manhattan del passato. Where the...
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Redingote, gonne alla caviglia e maglioni oversize, tutti elementi del DNA Max Mara, attualizzati e contestualizzati, trovano una nuova anima sia nei colori (fra tutti spicca il rosso scarlatto), che nelle stampe piazzate (ciascuna con un nome specifico dedicato alla natura, "Animal Estates 1.0", “Lynx rufus”, “Tyto alba” e “Kinosternon Subrubrum”).
Le “Wild Things” a cui si riferisce il titolo sono quelle vissute da personaggi come Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Rene Richard e Keith Haring nei luoghi di culto della Grande Mela e, di riflesso, si rispecchiano nell’attitudine della donna del marchio.
Iperfemminile e consapevole, con uno spirito urbano e indipendente, la donna Max Mara è quella che sa di potersi permettere stampe animalier abbinate a tessuti metallici, indossa il bomber sotto a cappotti lunghi come vestaglie e ritrova lo scarponcino e il berretto a costine in cashmere.
Il trucco è tutto concentrato sulle labbra e il resto lasciato ad un curatissimo “effetto scompigliato”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero