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Sono più storie a intrecciarsi nella mostra Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda, curata da Giuseppe Sassatelli, Giulio Paolucci e Valentino Nizzo, visitabile fino al 3 marzo presso la Fondazione Luigi Rovati a Milano. Nel percorso, composto di oltre ottanta capolavori, incluse ceramiche attiche e mediterranee, ci sono gioielli etruschi e riproduzioni ottocentesche. Dunque, ori antichi, ma anche arti e gusto di un passato meno remoto, come quelli dei Castellani, orafi, collezionisti e mercanti di antichità, che nella propria bottega lanciarono l’oreficeria “nello stile degli antichi”, appunto, teso a riprodurre forme e tecniche di lavorazione dei monili riprese da rinvenimenti archeologici. Un’intuizione che si fece presto moda. Internazionale.
IL PERCORSO
I lavori, scelti dalla collezione Castellani del Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, con cui la mostra è realizzata, e posti in relazione con la collezione del Museo d’arte della Fondazione, creano un suggestivo dialogo tra epoche, raccontando la storia dell’attività di Fortunato Pio Castellani e dei figli Alessandro e Augusto, e intrecciandosi con le grandi scoperte di scavo nei territori anticamente abitati da popoli etruschi e italici. L’iter spazia dal pendente in oro a testa di Acheloo alla kylix attribuita al Pittore di Phrynos, fino all’hydria prodotta a Caere e attribuita al Pittore dell’Aquila. Senza dimenticare, provenienti dagli archivi di Fondazione Caetani, due album di disegni di Michelangelo Caetani, che ispirò i Castellani per la produzione dei gioielli ottocenteschi. A confrontarsi con il passato sono le sculture-gioiello di Chiara Camoni, ottenute fondendo altre gioie, in un percorso a ritroso dalla forme all’informe.
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