“Not in your face”, viaggio fotografico tra le t-shirt del mondo

Not in your face
ROMA - “Not in your face” è un viaggio metropolitano tra le capitali del mondo, un itinerario che analizza un pianeta che cambia attraverso le giovani...

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ROMA - “Not in your face” è un viaggio metropolitano tra le capitali del mondo, un itinerario che analizza un pianeta che cambia attraverso le giovani generazioni e le t-shirt che indossano. È il progetto della fotografa newyorkese Susan Barnett che proprio dalla Grande Mela è partita sei anni fa alla scoperta degli indizi e tracce che disegnano l’identikit di un mondo in perenne cambiamento, dagli Stati Uniti all’Europa fino agli Emirati Arabi. Cosa portiamo sulle magliette? Tra scritte, disegni, volti e messaggi che manifestano disagi, sogni, una gran voglia di comunicare urlando, ma senza voce, il proprio pensiero.

 


Non sono ritratti di giovani volti, ma ragazzi catturati di spalle, come qualunque persona ci preceda camminando per strada e di cui non conosceremo mai i tratti. La t-shirt come messaggio universale non ha bisogno di volti, la cui assenza rende più forte il pensiero stampato su stoffa, che elimina distanze, sesso ed etnie. Oltre duemila fotografie raccontano come è cambiata la società dal 2009 a oggi, quanto i messaggi di rabbia abbiano sostituito quelli di ottimismo verso il futuro in una carrellata che non descrive solo una tendenza estetica, ma le profonde mutazioni che l’uomo moderno subisce violentemente e velocemente di giorno in giorno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero