Da Sabrina Impacciatore a Serena Rossi: tutte pazze per "La Jolie Fille"

Serena Rossi ai David di Donatello (foto La Jolie Fille)
L’ultima della lista è Serena Autieri che il 15 aprile, ospite a “Che tempo che fa”, indossa un suo chemisier maculato. Prima di lei ci sono tra le altre...

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L’ultima della lista è Serena Autieri che il 15 aprile, ospite a “Che tempo che fa”, indossa un suo chemisier maculato. Prima di lei ci sono tra le altre Sabrina Impacciatore, Anna Ferzetti, Serena Rossi e Giulia Bevilacqua. A unire queste attrici c’è “La Jolie Fille”, linea di abbigliamento di Michele Capalbo. Dalla Calabria a Roma, passando per Firenze dove nel 1996 studia al Polimoda, Capalbo nel 2011 crea “La Jolie Fille”, linea in vendita in Italia, Beirut e Dubai. «Piano, piano tutto ha preso forma, tramite amiche, clienti storiche e il fondamentale passaparola», racconta Capalbo che non ha un negozio, ma lavora per appuntamento nel suo atelier a Monti, per mantenere «l’intimità del rapporto tra stilista e cliente». 

 
 
Sabrina Impacciatore che donna è?
«È la mia principessa. Appena sono arrivato a Roma è stata la prima che ho vestito: eravamo già amici e ormai si può dire che siamo fratello e sorella».

A Giulia Bevilacqua ha disegnato l’abito da sposa. 
«Giulia è una persona speciale. Il suo abito era tutto ricamato a mano: in georgette di seta con strisce di valenciennes. È stata una festa bellissima di nozze a Positano». 
 
A Sanremo 2018 chi indossava “La Jolie Fille”?
«Ho vestito Anna Foglietta e Noemi, mentre Carolina Di Domenico aveva un mio capo durante il dopo Festival. Senza dimenticare Anna Ferzetti, la moglie di Pierfrancesco Favino, mia amica oltre che cliente».

Amici al punto da...
«Da correre in suo aiuto. Mi ricordo che ad una prima di un film lei era in forte ritardo. Ho dovuto portarle l'abito che avrebbe indossato: Anna si è cambiata nella toilette di un bar vicino al cinema, immersa tra aghi e vaporella!».
 
Come è stato creare l’abito per Anna Foglietta?
«Per Sanremo era venuta a provare dei vestiti ma nessuno rispecchiava la sua personalità: alla fine le ho cucito un capo ad hoc per l'Ariston. Il modello sottoveste in velluto di seta lurex effetto bagnato. L'ho realizzato in un giorno: era perfetta».  

Noemi e lo scandalo dello scollo è opera sua?
«No, era un abito ad incrocio, poi hanno deciso di aprirlo, allargando lo scollo che ha provocato l'incidente hot. Ma non ho dato seguito alle polemiche. Chi conosce il mio stile sa che i miei abiti sono estremamente femminili e mai  scandalosi».
 
Serena Rossi invece che femminilità esprime?
«Serena è esplosiva; quando viene nel mio atelier sale per le scale e già canta. Le preparo subito un caffè e scambiamo quattro chiacchere prima di provare gli abiti. Ha vinto ai David con un mio abito creato per lei in georgette nero e cipria, con inserti di piume sullo scollo». 
 
Modelli più amati?
«Il Balloon, lo chemisier e l’abito a sottoveste. Li realizzo in tutti i tessuti, dalla seta al pizzo, dal velluto di seta alla mussola. Ogni abito ha il nome di una mia cliente. Il Balloon per esempio si chiama Viviana come Viviana Volpicella, la stylist di Vogue».
 
Sogno nel cassetto?

«Vorrei vestire Isabelle Huppert. La stimo come donna e come professionista, come anche l'italiana Kasia Smutniak». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero