Si lasciano trasportare dal nastro, decine di bianche figure immobili, quasi evanescenti sotto le luci asettiche. Sono a piedi nudi ma costretti da fibbie e nodi: l'atmosfera...
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Gucci, le sneakers si provano sulla app (in realtà aumentata)
Gucci contro le leggi anti-aborto, sugli abiti uteri ricamati: «Le donne hanno il diritto di scegliere»
Le sessanta figure bianche e avorio rappresentano questo: l'omologazione in uniforme, le regole che frenano la libertà di esprimere se stessi. Contro tutto ciò c'è la moda come promessa di bellezza, che esalta la diversità e fa intravedere possibilità sconfinate: «una specie di orgasmo» secondo Alessandro Michele, che ci crede talmente tanto da averlo scritto sulle borse. "Gucci Orgasmique": e infatti in passerella scendono audaci trasparenze e frustini perché «è evidente che seguire la moda è da veri pervertiti, persino un pò sadomaso».
Da ospedale psichiatrico ad aeroporto illuminato da body a paillettes, soprabiti dai vivaci colori pastello, abiti sottoveste e occhiali in stile Seventies con maxi catena che, c'è da scommetterci, saranno il must della prossima primavera/estate. Anche le tendenze, però, possono soffocarci, e infatti Michele ammette, quando è arrivato alla guida della maison, di aver provato «a distruggerla in modo poetico, a farla a pezzi, perché era diventata solo marketing». E non è un caso se tra il pubblico, invece dei soliti influencer che hanno imperversato per tutta la settimana della moda, ci sono Iggy Pop, Jared Leto e Lou Doillon, che annuisce convinta in un video diventato già virale.
Il Messaggero