Gucci, "Hortus Deliciarum" ​la terza collezione a tema Roma

Gioiello Gucci
Onirica, sofistica, senza tempo, come la bellezza della testimonial che la incarna. È la terza collezione di alta gioielleria Gucci, interpretata dal premio Oscar Jessica...

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Onirica, sofistica, senza tempo, come la bellezza della testimonial che la incarna. È la terza collezione di alta gioielleria Gucci, interpretata dal premio Oscar Jessica Chastain. L’attrice e produttrice statunitense (che lo scorso marzo ha ritirato la statuetta come migliore protagonista per il ruolo in Gli occhi di Tammy Faye proprio con abito e gioiello della maison fiorentina) è il volto della nuova campagna pubblicitaria della collezione Hortus Deliciarum, dal latino “Giardino delle delizie”, dove i gioielli Gucci sono opere d’arte in miniatura che attingono dai temi cari al suo designer Alessandro Michele.


La collezionista 
Chastain negli spot e negli scatti interpreta un’eclettica collezionista di cimeli e ricordi: la sua casa svela un opulento tesoro di souvenir preziosi, raccolti durante i viaggi della sua vita. La direzione artistica di Ezra Petronio e la fotografia di Mert & Marcus alternano splendidi primi piani dell’attrice a inquadrature più ampie, ricche di atmosfera, che rivelano tracce dell’imprevedibilità̀ personaggio e della magia della sua residenza.


I gentiluomini
Il nuovo capitolo di Hortus Deliciarum è affidato alle suggestioni del Grand Tour, il viaggio di iniziazione all’arte e alla bellezza che a partire dal XVIII secolo i rampolli delle case aristocratiche di tutta Europa erano soliti fare per formare la loro cultura e il loro gusto di giovani gentiluomini.
Da questo spunto parte il direttore creativo Alessandro Michele per svelare gioielli romantici e massimalisti realizzati con maestria. Come un appassionato collezionista, lo stilista compone un’allegoria che racchiude sogni, esperienze, storie e segreti presentati come cinque capitoli di un diario di viaggio realizzato come un “souvenir a forma di gioiello”.


I monumenti
La prima tappa di questo viaggio creativo è proprio Roma. Un set di pezzi unici di micromosaici realizzati tra il 1850 e il 1870, raffiguranti il Colosseo, Piazza San Pietro, il Pantheon com’era nell’Ottocento, i Fori Romani, il Tempio di Vesta, il Tempio di Ercole a Cori, le Cascate di Tivoli, la Piramide Cestia, diventano pendenti di collane di diamanti, centrali di bracciali e anelli insieme a peridoti, berilli, spinelli, topazi, opali e tormaline rosa. Dalla Capitale lo stilista si spinge fino all’India dei Maharaja, tra la magnificenza dell’architettura eclettica dei palazzi reali e la natura lussureggiante dei giardini con tormaline e granati tagliati a pera o a cuore.


Topazi imperiali 
Il terzo capitolo è riservato all’Indonesia, all’Australia e alla Polinesia con perle bianche, crema e nere insieme a topazi imperiali. Tocca ad ametiste, acquamarine e berilli con taglio cuscino illustrare il quarto capitolo dedicato agli anni trenta e quaranta del ‘900, in pieno Modernismo, con l’affermazione dell’architettura verticale.


Un cambio di rotta che Alessandro Michele descrive con collane e bracciali dalle forme geometriche. Le ultime pagine di questo Grand Tour prezioso sono dedicate agli anni ’70 e alla cultura pop, periodo caro allo stilista. Colori psichedelici per collane con catene d’oro bianco e diamanti che reggono veri talismani di smeraldo esagonale, tormalina verde a pera, acquamarina incastonata in una cornice di smalto verde che racchiude baguette di diamanti.
 

 

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Il Messaggero