Abiti che raccontano una fiaba. Al Musée Dior di Granville, in Normandia, la storica maison francese dedica una retrospettiva all'icona di stile Grace Kelly, la...
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Trentacinque anni senza Grace Kelly, la principessa che ispirò registi e stilisti
L'esposizione Grace de Monaco Princesse en Dior, curata da Gwénola Fouilleul e dalla storica Florence Müller, accende i riflettori sul forte legame fra Grace Kelly e la casa di moda di Avenue Montaigne fondata da Monsieur Christian nel 1946, ma offre anche curiosità e spunti di riflessione su quanto la principessa fosse sempre al passo con le tendenze, spesso anticipandole.
Quasi una regale influencer del suo tempo, ma senza Instagram. Adorata da Yves Saint Laurent e Givenchy, Kelly ebbe anche uno stretto e confidenziale rapporto d'amicizia con il couturier Marc Bohan, al timone della direzione creativa di Dior dal 1960, documentato da lettere e corrispondenze. Cliente, amica, fan delle collezioni Haute Couture che sceglieva di indossare e conservare anche a distanza di anni, rispolverando trend che sembravano passati e che con lei, paladina del vintage, ritornavano in voga incantando i fotografi e l'upper class. In mostra non mancano l'abito bianco con motivi floreali del fidanzamento a New York con il principe Grimaldi, i long dress da grande soirée indossati nei balli (uno fra tutti il caftano multicolor detto "bayadère" per il Ballo della Croce Rossa) e nelle più importanti occasioni mondane. Senza dimenticare i look casual dalle linee minimal ed essenziali che Grace, imitatissima, vestiva lontano dalle etichette formali di palazzo.
E dai costumi delle pellicole hollywoodiane realizzati per lei dallo stilista Oleg Cassini Loiewski, l'ex attrice, femminista e attivista convinta, grazie al suo guardaroba diventò inconsapevolmente ambasciatrice nel mondo dell'alta moda francese firmata Dior, anche se il brand Hermès farà di tutto per conquistarla e le dedicherà addirittura una borsa, la celebre “Kelly”. L'abito rosa a pois sfoggiato a Cannes nel '70, le copertine di Vogue, i servizi fotografici per i magazine patinati. C'era una volta, e c'è ancora, la favola di Grace Kelly raccontata attraverso le creazioni firmate Dior negli spazi del museo per rivivere una storia d'altri tempi fatta d'amore e poesia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero