Gismondi 1754, un prato prezioso con rose e mughetti

Gismondi 1754, un prato prezioso con rose e mughetti
La serata del prossimo venerdì per Gismondi 1754 sarà molto importante: in collaborazione con l’associazione Bambino Gesù, sarà dedicata alla...

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La serata del prossimo venerdì per Gismondi 1754 sarà molto importante: in collaborazione con l’associazione Bambino Gesù, sarà dedicata alla raccolta di fondi a supporto del progetto di accoglienza per i familiari dei piccoli pazienti in difficoltà. Si cercheranno di concretizzare buoni pasto per la mensa o l’acquisto di poltrone letto per permettere alle mamme di stare accanto ai loro bambini. Dalle 18 ci sarà, nella boutique del marchio, un’asta silenziosa per aggiudicarsi la collezione composta da bracciali, anelli e orecchini.


Gli esordi
Il cordino del braccialetto è in poliestere riciclato da bottiglie recuperate in mare, mentre le pietre sono quelle lisce del mare raccolte dai bambini e lavorate dall’azienda. Del resto Massimo Gismondi, attuale ceo e mente creativa del brand, ha cominciato a interessarsi alla gemmologia proprio in tenera età, quando, da ragazzino, erede di sei generazione di gioiellieri, inizia a guardare curioso i minerali, durante un viaggio in Inghilterra coi suoi genitori. Da lì sono seguiti una grande passione e uno studio e un aggiornamento costanti che lo hanno portato a pensare e a realizzare le attuali collezioni di Gismondi 1754, tutte fatte a mano in Italia da artigiani italiani, come vuole la tradizione di famiglia.


L’accessibilità
Caratteristica del marchio è quella di realizzare incastonature sempre più leggere, che facciano risaltare le pietre, ma che quasi scompaiano al loro cospetto. La missione, poi, è quello di non riservare il frutto di tale lavoro esclusivamente a pochi clienti, ma rendendo questa “sartoria preziosa” accessibile a tutti. Da questi principi nascono le collezioni di gioielli come Prato Fiorito, che è, in realtà, un fiorire di diamanti. L’ispirazione è una gita in famiglia, un picnic su un prato dell’entroterra ligure con lo sfondo delle montagne e tanti fiori allegri. Gioielli leggeri come petali che incoronano mani, colli e lobi come piccole ghirlande luminose: nessun bocciolo di nobile stirpe, ma margherite, viole e mughetti.

Il legame
Questa caratteristica è l’anima portante anche della collezione Clip, che guarda al design del piccolo strumento di lavoro trasformato in simbolo di un legame delicato: comprende collane, orecchini, anelli, bracciali in oro rosa, impreziositi da diamanti bianchi o da diamanti abbinati al dettaglio dello smeraldo o dello zaffiro rosa, o nella versione in oro bianco con diamanti bianchi e zaffiri. Senza dimenticare i pezzi maschili: un bracciale e un anello in oro nero con diamanti bianchi. Il design è sempre semplice e minimale, come vuole l’oggetto d’ispirazione.


Tornando alla natura, c’è la collezione Rugiada, che guarda al sole che illumina le prime goccioline di brina del mattino sul prato. La Rosa collection, invece, è ispirata ai ricordi d’infanzia di Massimo Gismondi e al tempo passato nel giardino nella casa di campagna, dove trascorreva le vacanze estive. La realizzazione della rosa ha richiesto oltre 600 ore di lavoro e più di 1200 pietre preziose con una tecnica che dispone le pietre incassate con diverse angolazioni e un effetto tridimensionale dei petali.
 

 

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Il Messaggero