Gisele Bundchen contro la ministra sull'Amazzonia: «Cattiva io? Semmai lo sono i deforestatori»

Gisele Bundchen contro la ministra sull'Amazzonia: «Cattiva io? Semmai lo sono i deforestatori»
Da ambasciatrice Onu di buona volontà in materia ambientale non ce l'ha fatta proprio a rimanere in silenzio. E dopo gli attacchi della ministra dell'Agricoltura,...

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Da ambasciatrice Onu di buona volontà in materia ambientale non ce l'ha fatta proprio a rimanere in silenzio. E dopo gli attacchi della ministra dell'Agricoltura, Tereza Cristina Dias, che nei giorni scorsi aveva definito la supermodella una «cattiva brasiliana» per le sue critiche al governo in materia ambientale, la mitica top model Gisele Bundchen ha lasciato l'eleganza del silenzio nei camerini e ha risposto in una lunga lettera pubblicata dal quotidiano Folha de S.Paulo:  «È triste leggere notizie, come quella di fine 2018, con dati del governo federale ampiamente divulgati dalla stampa, in base ai quali la deforestazione dell'Amazzonia è cresciuta di oltre il 13%, rappresentando il peggior risultato in dieci anni».


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E ancora:  «Un patrimonio inestimabile minacciato dal disboscamento illegale e dall'accaparramento di terre pubbliche: questi sì che sono "cattivi brasiliani»
Tutto era cominciato tre giorni fa quando la  ministra del neo presidente della Repubblica verdeoro, Jair Bolsonaro, aveva avuto dure parole per la modella brasiliana, sostenendo che stava polemizzando con la politica ambientale del governo «senza cognizione di causa
»:  «Gisele dovrebbe essere il nostro ambasciatore e dire come il suo Paese sia in prima linea nel preservare la natura. Nessun Paese al mondo - ha proseguito il ministro - ha leggi severe come il Brasile per quanto riguarda la conservazione delle foreste»

Cristina Dias era a capo della lobby parlamentare di agroalimentare prima di entrare nel governo.  Gisele, moglie della star del football americano Tom Brady, 38 anni, negli ultimi anni si è esposta pubblicamente contro iniziative governative sull'Amazzonia. Lo ha fatto nel settembre 2017, contro un decreto del presidente conservatore Michel Temer, il predecessore di Jair Bolsonaro, che ha permesso l'esplorazione di una gigantesca riserva amazzonica e di nuovo, recentemente, contro un progetto di legge volto ad allentare lo standard sull'utilizzo dei pesticidi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero