Giampaolo Zuccarello debutta ad Altaroma nel segno della Belle Epoque

Giampaolo Zuccarello debutta ad Altaroma nel segno della Belle Epoque
Il dialogo onirico fra la Divina Marchesa Casati di Milano e Franca Florio detta la regina di Palermo, è stato il filo conduttore della Collezione Haute Couture S/S 2020...

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Il dialogo onirico fra la Divina Marchesa Casati di Milano e Franca Florio detta la regina di Palermo, è stato il filo conduttore della Collezione Haute Couture S/S 2020 “à Marchisa” di Gian Paolo Zuccarello. Un debutto quello dello stilista siciliano, nel Calendario di Altaroma, trasformatosi in un vero trionfo. Trentuno creazioni sartoriali ispirate all’esaltazione della femminilità della Belle Époque, quel breve periodo di ottimismo e libertà che si dissolse con la Prima Guerra Mondiale.


Volumi esagerati, adornati da ricami a telaio a filo a pietre, cristalli, perle e piume, che vanno dal rigore del tailleur da giorno alle camicie importanti su pantaloni smoking, da abiti corti seducenti e femminili ad abiti lungi che avvolgono il corpo in trasparenze e asimmetrie, per poi esplodere in un gioco di forme e volumi per la Bonne Soirée.

Nobili ed esclusivamente italiani sono i tessuti: fibre naturali, tulle, mussola, organza di seta di cotone, broccato, mikado, velluto, ed eco pelliccia, i must della collezione. Ad indossarli le sue “muse” che in tutti questi anni sono state protagoniste delle sue passerelle.

«Una scelta mirata, dichiara Gian paolo Zuccarello, perché sono convinto che non può l’età, la taglia, le rughe cancellare la bellezza delle donne, per loro creerò sempre abiti da sogno che sanno cancellare gli ineludibili effetti del tempo».
Stile Liberty e le atmosfere di fine ‘800, anche nei Gioielli di Gaia Caramazza, realizzati per Gian Paolo Zuccarello, lunghi fili di perle, intrecci e forme ricercate donano alla silhouette una femminilità esplicita, libera ed un’eleganza eterna. La collezione, composta da pezzi unici realizzati in argento bagnato in oro, è un dono all’intimità e alle pulsioni più autentiche che ogni donna custodisce, e come per quella ritratta da Boldini, un omaggio al suo essere “divina”. Gran Finale con l’Alta Moda Sposa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero