Una mostra su Bettina, icona della moda francese

Simone Micheline Bodin
MILANO - La Galleria Carla Sozzani di Milano fino al 2 novembre 2014 ospita una mostra dedicata a Simone Micheline Bodin, meglio conosciuta come Bettina. Da tutti definita come...

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MILANO - La Galleria Carla Sozzani di Milano fino al 2 novembre 2014 ospita una mostra dedicata a Simone Micheline Bodin, meglio conosciuta come Bettina. Da tutti definita come l’icona incontrastata della moda francese, modella fra le più celebrate e ricercate da stilisti e fotografi degli anni Quaranta e Cinquanta, Bettina è stata musa di Jacques Fath e testimone privilegiata degli anni d’ora della moda a Parigi: da Jacques Costet a Lucien Lelong, da Hubert de Givenchy a Christian Dior fino a Coco Chanel.




Bettina arriva a Parigi nel 1944 con un sogno nel cassetto: diventare disegnatrice di moda. È qui che incontra Jacques Costet, giovane stilista al quale presenta alcuni suoi bozzetti. Costet, però, affascinato dalla sua bellezza, termina l'incontro chiedendole di indossare un suo abito.



Nasce così la straordinaria carriera di musa e modella. Dopo Costet, Bettina lavora infatti con Lucien Lelong e poi si lega a Jacques Fath diventandone la musa. Nel 1952 incontra Hubert de Givenchy e lo aiuta ad aprire la maison, nel doppio ruolo di modella e responsabile delle relazioni pubbliche. Givenchy le dedica la blusa “Bettina” immortalata dal famoso disegno di René Gruau.



Sono anni di viaggi in giro per l’Europa ma anche negli Stati Uniti, Brasile, Argentina durante i quali stringe amicizia con intellettuali, attori, registi e scrittori: Georges Simenon, Jean Genet, Jacques Prévert, Greta Garbo, Elizabeth Taylor, Gregory Peck, the Bogarts, Ava Gardner, John Huston, Irving Shaw, Charlie Chaplin, Truman Capote e Gary Cooper.



Nel 1955 Bettina decide di allontanarsi dalla scena della moda ma continua a lavorarci: è “ambasciatrice di charme” della rivista “Elle”, sfila per la collezione di Coco Chanel a lei ispirata, è direttrice couture per Emanuel Ungaro e responsabile relazioni pubbliche per Valentino.



Ancora oggi la sua presenza è influente per gli stilisti e i fotografi contemporanei: Azzedine Alaia, Yohji Yamomoto, Pierre et Gilles e Mario Testino. La mostra ripercorre la carriera attraverso oltre cento immagini firmate dai più grandi fotografi di quegli anni: Erwin Blumenfeld, Henri Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier, Jean Chevalier, Henry Clarke, Robert Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman, Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy Rizzo, Emile Savitry e Maurice Zalewski. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero