Spesso la moda e i creativi hanno bisogno di elefanti in passerella per attirare l’attenzione mediatica. Non è il caso di Italo Marseglia che, per la collezione...
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Giraffe, leoni, zebre, pantere, rane, volatili e gli immancabili pachidermi con la proboscide diventano applicazioni tagliate al laser, ricami in perline di vetro riciclato, all’insegna del riuso creativo, fra stampe e serigrafie realizzate con una singolare tecnica eco-green da "Stamperia Fiorentina". Il materiale di recupero conferma il costante interesse di Marseglia per l’upcycling e per la tradizione artigiana che si mescolano negli abiti di uno zoo poetico ispirato alla vita delle prime due domatrici circensi, Claire Heliot e Olga Jeannet, e al loro difficile cammino nel tardo ‘800 in un mondo dominato dal maschilista.
“Zoomantic” contiene un messaggio contro la misoginia e fonde esagerazione femminile e rigore sartoriale maschile, esasperando linee e forme. Giacche da uomo e polsini ed estrose piume insieme, le abbottonature tipiche della sartoria partenopea e dettagli sensuali. Originale la versione 2.0 dei cappotti in double di lana con rivisitazione della lavorazione “a birillino”, micro-paillettes ricamate con trasgressivi motivi giaguaro che lasciano il passo al jacquard “giungla”, elaborato in esclusiva con lo studio Evyè che porta avanti le maestranze di San Leucio per la tessitura all’Italiana e ricorda i grafismi dei batik. Gli accessori sono made in Tuscany con il ricorso alla pelle di salmone. Marseglia introduce l’anguilla e le zampe di struzzo, tutte provenienti dal recupero nell’industria ittica e alimentare. Ecco borse postine, mini e maxi bag per chi ama viaggiare. Fino alle trottole e ai borselli multicolor. Le calzature, pensate con il romano James Edoardo Di Veroli, sono in jacquard recuperati da prove di tessitura dell’azienda francese "Dutel Creation". Le mise vengono corredate da una capsule collection di gioielli firmati Co.Ro. Jewels by Costanza De Cecco e Giulia Giannini che, grazie all’antica tecnica dello smalto a cattedrale, propone preziosi cerchietti, bracciali ed anelli. Nel bestiario fiabesco, che sfila durante la manifestazione capitolina, sfumature di grigio incontrano il black and white, fino al cammello e al rosa con pennellate di rosso intenso. Nel segno della sostenibilità, il brand nato nel 2016 rinnova la collaborazione con la storica maison di pizzi "Sophie Hallette", che ha sede a Calais,in Francia, e fornisce il materiale originariamente destinato al macero per la produzione di un esclusivo patchwork, composto da tirelle di vecchi campionari, declinato anche con stampa in digitale e tecnica ecologica su tessuto ecosostenibile in alga biologica pettinata, pizzo in fibra naturale e tulle plissé. In sinergia con "Jackytex", l’inedito patchwork proposto in jersey, e prodotto con l’impiego di tagli di prova destinati al macero, si trasforma nel must degli outfit maschili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero