Fendi dona a Roma le "Foglie di pietra" dell'artista Giuseppe Penone

L'opera "Foglie di pietra" dell'artista Giuseppe Penone a Largo Goldoni, Roma
«Gli alberi ci appaiono solidi, ma se li osserviamo attraverso il tempo, nella loro crescita, diventano una materia fluida e plasmabile». Sono le parole dello scultore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Gli alberi ci appaiono solidi, ma se li osserviamo attraverso il tempo, nella loro crescita, diventano una materia fluida e plasmabile». Sono le parole dello scultore Giuseppe Penone, in mostra fino al 16 luglio al Palazzo della Civiltà Italiana, headquarter della maison Fendi (Gruppo Lvmh) con il percorso espositivo "Matrice", curato da Massimiliano Gioni, direttore associato del New Museum of Contemporary Art di New York.


Ed è proprio dell'artista piemontese l'opera "Foglie di pietra" che ieri sera a Largo Goldoni, davanti allo storico Palazzo Fendi, la casa di moda ha donato alla città di Roma. Una scultura in bronzo formata da due alberi alti 9 e 18 metri che si intrecciano,ospitando tra i rami una struttura marmorea che si solleva a 5 metri da terra e pesa circa 11 tonnellate. Arte e architettura si fondono con il concetto di natura, regalando suggestioni visive che parlano del passare del tempo e di come gli attimi siano esistenza. Perché gli alberi, come spiega Penone, sono vita e memorizzano la forma che diventa necessaria alla loro sopravvivenza.

Nella mostra Matrice, Giuseppe Penone, che da scultore d'avanguardia ha esposto, tra gli altri, alla Tate Gallery di Londra, al Centre George Pompidou di Parigi ma anche alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e al Maxxi di Roma, presenta cinquanta opere realizzate in bronzo, cera e legno, utilizzando materiali come il marmo e la pelle. Omaggio alle forze della natura e all'uomo,immersi in un continuo processo evolutivo e di trasformazione. Una metamorfosi estetica che fa dell'arte uno strumento per raccontare tematiche legate all'ambiente, alla sostenibilità e all'ecologia. Per celebrare l'artista inoltre, sempre ieri, una serata di gala alla Gnam. Non è il primo caso nella Capitale di finanziamento artistico e culturale da parte di una casa di moda. Impossibile dimenticare, tra i più recenti, il restauro da parte di Fendi della Fontana di Trevi, dove lo scorso luglio, prima dell'inizio della kermesse Altaroma, la maison ha sfilato su una passerella di plexiglass sospesa sull'acqua della Dolce Vita per festeggiare i suoi 90 anni. E,poi,l'opera titanica di mise en forme del Colosseo da parte del Gruppo Tod's e fortemente voluta dal presidente e ceo Diego Della Valle. Riprova di un mecenatismo griffato che parte dal fashion system per sostenere la bellezza dell'arte e della cultura in città.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero