Dior a Venezia, "Intramontabili eleganze nell’archivio Cameraphoto": la mostra tra sfilata e Gran Ballo

Dior a Venezia, "Intramontabili eleganze nell’archivio Cameraphoto": la mostra tra sfilata e Gran Ballo
Dior a Venezia, "Intramontabili eleganze nell’archivio Cameraphoto": la mostra tra sfilata e Gran Ballo. Eleganza. Suggestione. Bellezza. È tra le...

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Dior a Venezia, "Intramontabili eleganze nell’archivio Cameraphoto": la mostra tra sfilata e Gran Ballo. Eleganza. Suggestione. Bellezza. È tra le calli di Venezia, in piazza San Marco ma anche in gondola che Christian Dior, nel 1951, fa “sfilare” la sua collezione per mostrarla al mondo in uno scenario che parla di arte, storia, magia, romanticismo. A Venezia, infatti, vengono realizzati gli scatti per la campagna che presenta i suoi nuovi modelli. Dior è la firma del momento, la star del gusto, il riferimento cui tutte guardano - e soprattutto devono guardare - per essere alla moda.  Lo dicono le passerelle e le riviste patinate. Lo confermano le grandi dive. E lo sottolinea la città con le sue tradizioni: nel 1951, infatti, lo stilista firma, con Dalì, Cardin, Nina Ricci e altri, il “Ballo del Secolo”, come creatore dei costumi per gli ospiti.


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A far rivivere le atmosfere di quell’“incontro” tra Dior e la città in un anno decisamente speciale, è la mostra “Intramontabili eleganze. Dior a Venezia nell’archivio Cameraphoto”, da oggi al 3 novembre a Villa Nazionale Pisani, a Stra. È un susseguirsi di abiti dalla vita stretta, strettissima, a far emergere la silhouette con seduzione ma senza eccessi. La figura si slancia. La grazia si unisce al movimento e attira gli sguardi. Più ancora, i flash. A documentare il “tocco” di Dior in città sono i fotografi di Cameraphoto, agenzia fotografica veneziana fondata nel ’46 da Dino Jarach. Ed è proprio una selezione di quegli scatti a comporre l’interessante percorso dell’esposizione a cura di Vittorio Pavan, conservatore dell’Archivio di Cameraphoto, e Luca Del Prete.

Articolato in due sezioni, l’iter punta l’attenzione sulla campagna, con i suoi scatti pensati per affascinare le signore e far desiderare loro gli abiti mostrati, e poi passa al  Bal Oriental voluto da Don Carlos de Beistegui y de Yturbe, occasione speciale, unica, che impegnò le grandi firme per gli ospiti del jet set giunti da tutto il mondo.
Sono quaranta le foto scelte per documentare la collezione. In quegli anni ogni sfilata presentava poco meno di duecento abiti. La linea proposta è fatta di spalle arrotondate e maniche a raglan, tessuti modellati sino a diventare una seconda pelle.  A completare il look, un cappellino. E, per l’autunno, lo stile “Principesse”. Le modelle e i loro abiti dialogano con gli scenari di Venezia, non intesa come semplice sfondo ma come co-protagonista degli scatti.

Si passa poi al Gran Ballo, tenutosi a Palazzo Labia il 3 settembre dello stesso anno. Sono mille gli invitati. Le atmosfere richiamano il Settecento. In sala ci sono i Duchi di Windsor, i Grandi di Spagna, l’Aga Khan III, il Re Faruq d’Egitto, Winston Churchill, più teste coronate, principi e principesse. Poi, artisti come Fabrizio Clerici e Leonor Fini, stilisti come Balenciaga e Elsa Schiapparelli, protagonisti del jet set come Barbara Hutton, Diana Cooper, Orson Welles, Daisy Fellowes, Cecil Beaton. E ancora, i Polignac e Rothschild.

Ad accogliergli, il padrone di casa abbigliato da Re Sole. Quando lo stile si fa magia.    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero