Coronavirus, Scervino: «Grazie alle nostre sarte che si sono messe a cucire le mascherine a casa»

Ermanno e Toni Scervino
Mani esperte per le mascherine. «Le nostre sarte erano a casa per precauzione, abbiamo chiesto loro se volevano fare volontariato per produrre mascherine, camici e cuffie e...

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Mani esperte per le mascherine. «Le nostre sarte erano a casa per precauzione, abbiamo chiesto loro se volevano fare volontariato per produrre mascherine, camici e cuffie e hanno aderito tutte, anche le loro vicine di casa: per noi è un grande orgoglio». Toni Scervino, amministratore delegato della maison Ermanno Scervino, è uno degli imprenditori del sistema moda della Toscana che ha risposto all'appello della Regione per fabbricare dispositivi di protezione contro il contagio del coronavirus, destinati agli operatori sanitari.


Oltre a Scervino, hanno risposto all'appello i grandi nomi dell'industria del fashion che ha i suoi poli produttivi in Toscana: Gucci, Salvatore Ferragamo, Fendi, Celine, Serapian con pelletteria Richemont, Prada, Valentino. «L'assessore regionale Saccardi ci ha chiamati, e noi ci siamo subito messi a disposizione», spiega Scervino, che loda l'operato delle sarte impegnate ogni giorno a cucire mascherine e camici: «Questa è la bella Italia - aggiunge - mi commuovo a dirlo». Il materiale utilizzato dalle sarte di Scervino è il tessuto non tessuto (Tnt), il cui uso è indicato dalla Regione sulla scorta delle analisi di laboratorio condotte da PontLab e dall'Università di Firenze, e che viene fornito alla maison da aziende di Prato: tutti i giorni gli incaricati dell'azienda portano le pezze di Tnt, gli elastici e i ferretti a casa delle sarte, ritirando nell'occasione anche i dispositivi già realizzati, destinati alle aziende sanitarie e alle residenze sanitarie assistenziali della Toscana. «Abbiamo saputo che non hanno questi dispositivi - dice Scervino - e noi con questo vogliamo contribuire a tutelare i nostri anziani».
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Il Messaggero