Chanel, Karl Lagerfeld omaggia Parigi: lo stile Coco sfila all'ombra della «torre Eiffel»

Chanel, Karl Lagerfeld omaggia Parigi: lo stile Coco sfila all'ombra della «torre Eiffel»
Dopo il viaggio spaziale con lo shuttle, questa volta c'è la Tour Eiffel al Grand Palais di Parigi per la sfilata Haute Couture autunno inverno 2017-18 di Chanel....

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Dopo il viaggio spaziale con lo shuttle, questa volta c'è la Tour Eiffel al Grand Palais di Parigi per la sfilata Haute Couture autunno inverno 2017-18 di Chanel. Rinominata dalla maison dalla doppia C #ChanelTower, il simbolo della capitale francese si erge maestoso nella location per un fashion show che all'imponenza monumentale della torre fonde il fascino della Ville Lumière e ne fa il fil rouge del défilé.

 

E l'invito all'evento, tanto per restare in tema, è una riproduzione del dipinto di Robert Delaunay “La Tour Eiffel” del 1926. Tra giardini fioriti à la parisienne e rue da promenade, l'effetto scenografico è il compromesso tra un palcoscenico di grande teatralità e la diplomazia della moda che guarda verso nuovi orizzonti che si osservano con gli occhi della contemporaneità. Senza sfarzi di sorta negli abiti, Karl Lagerfeld adotta da Kaiser un'estetica teutonica assolutamente rigorosa, giocata sui classici tailleur e gli iconici cappellini di Mademoiselle Coco declinati sui toni del bianco e del nero. Nel finale riceve dalla sindaca Anne Hidalgo la Medaglia d'Oro del Comune, riconoscimento al genio creativo da parte della città (una scena che ricorda verosimilmente quanto accaduto con il couturier Renato Balestra, celebrato per aver portato il made in Italy nel mondo da Virginia Raggi durante la scorsa edizione di Altaroma).


«Bisogna amare l'identità di una città, la sua personalità, ciò che ha da dare senza guardare cosa si è perso. La personalità cambia, ma resta la stessa» secondo Lagerfeld che dell'Haute Couture ha una sua personale definizione “Haute Couture significa avere la possibilità di utilizzare tutto, dai materiali più costosi ai tessuti più complessi. Si tratta di un laboratorio di idee, il lusso estremo”. C'è la storia della maison in una collezione tributo a Parigi tra minidress a palloncino, creazioni in cui le spalle non sono mai (o quasi) nude, abiti che lasciano poi spazio a linee più simmetriche dove le maniche, proposte e riproposte in versioni differenti, da quelle arricciate o impreziosite da piume, trasportano verso visioni stilistiche d'antan riadattate attraverso un codice estetico attuale. Come se la costruzione di ogni singolo abito fosse meticolosamente studiata ad hoc nella sua essenza couture per contrastare l'effetto della grandiosa Tour che guarda vigile la sfilata.La giacca in tweed si alterna agli abiti da sera e non mancano i ricami. Le grand finale è tutto per la sposa. Romantica, da fiaba.La collezione sembra dedicata al giorno, alla beauté di una Parigi che vive di luce e che di sera indossa cuissard in vernice total black da abbinare a guanti in pizzo per sedurre. Una città che si sveglia e rinasce di notte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero