Le mani, forti e delicate, accarezzano ago e filo sul manichino. E ne fanno un'opera d'arte astratta da regalare alla moda. Con “Balenciaga: Shaping...
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La prima sartoria a San Sebastian nel 1919, poi il trasferimento da Madrid a Parigi nel '37 a causa della guerra civile spagnola e da lì il sogno di abiti caratterizzati da silhouette avanguardiste e astratte. Il tailleur che fascia il corpo aderendo ad esso ed esaltandolo,abiti a sacco, tuniche, babydoll divennero con Balenciaga i must have dell'abbigliamento contemporaneo sempre in bilico tra arte e moda. Apprezzato da nobilidonne e marchese, astratto scultore di una moda che ha inventato volumi e linee innovative da conservare in una memoria storica troppo spesso sacrificata, sarà celebrato anche a Parigi, culla dell'Haute Couture,con un'esposizione tributo a 45 anni dalla sua scomparsa. Esploratore di tessuti, ricercatore di materiali sperimentali, sostituì il taffetà e il gazar con il cracknyl, texture impermeabile dall'effetto plastico per capispalla da indossare in città o in campagna.
Una mostra, quella al V&A di Londra, divisa in tre sezioni, dove accanto alle cento creazioni di alta sartoria si potranno ammirare bozzetti, accessori, i cappellini a spirale, tavole di ricamo ma anche immagini d'epoca, alcune in bianco e nero, firmate da artisti della fotografia come Richard Avedon e Irving Penn. Aveva dedicato la sua vita alla moda Balenciaga, maestro e artigiano delle forme,che negli anni '70, con il boom del prêt-à-porter,decise di lasciare il passo alle nuove generazioni, ispirando il talento, tra gli altri, di Emanuel Ungaro, Oscar de la Renta, Hubert de Givenchy. L'expo sarà anche un viaggio ottico nonché onirico per gli appassionati di moda e i visitatori più curiosi che,grazie agli effetti tridimensionali della realtà aumentata, potranno immergersi in un vero e proprio laboratorio sartoriale vivendo atmosfere da atelier. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero