Visitare i luoghi dove prendono vita i capi dei nostri sogni, diventa un tour. Dopo il grande successo dello scorso ottobre a Milano, con oltre 15000 visitatori, questo fine...
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Si va dalla bottega di Aquaflor che mostrerà la collezione privata del maestro profumiere Sileno Cheloni, con 1.500 essenze rare, all'atelier Aquazzura con le sue scarpe favolose, e ancora Palazzo Pucci, sede della maison Emilio Pucci sino al 2017, con un pop-up cafè, una boutique e un bookshop, il palazzo di Enrico Coveri, dove visitare la sartoria in cui vengono realizzati i capi in paillettes con la nota lavorazione tricot e il quartier generale di Ermanno Scervino a Bagno a Ripoli.
E poi Gucci Garden, la bottega-atelier di Loretta Caponi e quella del maestro profumiere Lorenzo Villoresi. Visite guidate del museo Salvatore Ferragamo con la mostra 1927 Il ritorno in Italia, e dell'Officina profumo farmaceutica Santa Maria Novella nel suo antico negozio.
Stefano Ricci - famoso anche per le iconiche camicie colorate di seta cucite per Nelson Mandela - apre le porte dell'Antico setificio fiorentino, che conserva un orditoio settecentesco, realizzato su disegno di Leonardo Da Vinci. Al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a fare da guida sono gli studenti delle scuole di moda di Firenze nella sezione “Tracce: dialoghi ad arte nel museo della moda e del costume” che mette a confronto importanti capi iconici della moda italiana e con opere d’arte moderna e contemporanea dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti.
E per chi oltre alla moda vuole saziarsi di cioccolata, fuori Firenze c’è la visita al laboratorio del cioccolato di Amedei che aprirà la sua sede a Pontedera (Pisa), mostrando lavorazioni che risalgono alla fine dell'Ottocento.
Visite libere e gratuite o visite guidate su prenotazione sul sito www.apritimoda.it Ogni visita rispecchia lo stile, la creatività e il modo di raccontarsi di ciascuna maison.
Firenze è da sempre grande protagonista della moda italiana, ancor prima di Roma e Milano è nel capoluogo toscano nel 1951 che è nata la sfida con Parigi, lanciata dalle maison chiamate da Giovanni Battista Giorgini a sfilare nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. Da allora Firenze ha mantenuto e confermato un primato in termini di raffinatezza, artigianalità e creatività, che ne fanno una delle capitali della moda e del lusso a livello internazionale.
APRITIMODA è il frutto dello sforzo comune dei promotori, delle maison e dei partner, nonché della passione degli studenti e della partecipazione del pubblico locale e internazionale.
A ideare il progetto, un anno fa quasi per gioco, è stata Cinzia Sasso, che ricorda come la moda sia uno degli assi portanti della nostra economia con un fatturato di 87 miliardi di euro, una crescita dell'export del 6% nell'ultimo anno, una reputazione in grande crescita. “APRITIMODA è il modo per far avvicinare il grande pubblico a questo patrimonio. Iniziative come questa sono l'esempio di come è possibile e utile a tutti fare sistema, mettere cioè insieme la forza di marchi diversi, uniti dall'interesse comune di difendere e diffondere l'unicità e la grandezza del Made in Italy”.
È oggi universalmente riconosciuto che la moda rappresenti un patrimonio di inestimabile valore: un patrimonio misurabile non solo in termini economici, ma anche in termini culturali e persino artistici. Proprio per questo è importante aprire le sedi e i palazzi, fino ad oggi inaccessibili, dove gli stilisti e tutto l’articolato mondo delle professioni lavorano quotidianamente. Anche Roma è ricca di luoghi e palazzi dove pullula la creatività e l’intellighenzia del fashion system, e sarà sicuramente la prossima tappa del tour.
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Il Messaggero