Visco: «Niente crescita senza lavoro femminile»

Visco: «Niente crescita senza lavoro femminile»
La crescita del paese dipende dal lavoro delle donne, «un motore fondamentale», per il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. Siamo ultimi nella Ue con un...

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La crescita del paese dipende dal lavoro delle donne, «un motore fondamentale», per il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. Siamo ultimi nella Ue con un tasso di occupazione femminile del 56 per cento nel 2018. «La ridotta partecipazione delle donne al mercato del lavoro con otto milioni di inattive ha importanti implicazioni per l'economia», ha spiegato il governatore intervenendo al convegno Gender Gaps in the italian economy and the role of public policy. «La crescita potenziale prevista per i prossimi anni dipende fortemente dalla partecipazione femminile». Gender gap anche negli stipendi, «le donne continuano a guadagnare significativamente meno degli uomini», ammette Visco, e nella carriera «hanno più difficoltà a raggiungere posizioni apicali sia nel privato che nel pubblico».


Eppure negli studi sono più brave, all'università hanno voti più alti e si laureano prima. «Presto si porrà la questione del gender gap per gli uomini», scherza Visco. Ma «una volta conclusi gli studi le donne non mettono a frutto le competenze acquisite, non avvantaggiarsene è una grave inefficienza». Perché questo accade? I figli e la casa pesano ancora troppo sulle loro spalle, il welfare non aiuta. «In Italia - sostiene Visco - le donne sono le principali fornitrici dei servizi di cura e come tali sono ancora percepite. Secondo l'indagine dell'Eurobarometro su Gender Equality condotta nel 2017, nel nostro paese il 51% degli intervistati ritiene che il ruolo più importante della donna sia quello di accudire la famiglia e i figli». In Svezia la percentuale è dell'11 per cento. «Non sorprende, quindi, che le italiane siano molto più impegnate nelle attività di cura piuttosto che sul lavoro. Il welfare tende ad alimentare lo squilibrio tra i generi nella ripartizione delle responsabilità familiari».


«Differenze che gridano ancora vendetta», per il vice direttore di Banca d'Italia, Alessandra Perrazzelli. I lavori del convegno sono stati conclusi dal ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti che ha annunciato «un piano nazionale per la parità di genere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero