Centri antiviolenza a rischio chiusura in umbria, i fondi del governo ancora bloccati

Centri antiviolenza a rischio chiusura in umbria, i fondi del governo ancora bloccati
«Tutto purtroppo è ancora bloccato. Mentre il governo annuncia il Piano nazionale antiviolenza che delega alle regioni il finanziamento dei centri antiviolenza, le...

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«Tutto purtroppo è ancora bloccato. Mentre il governo annuncia il Piano nazionale antiviolenza che delega alle regioni il finanziamento dei centri antiviolenza, le promesse altisonanti si scontrano con una realtà che vede le donne vittime sempre più sole visto che i centri rischiano di chiudere». In particolare sono a rischio chiusura le strutture dell'Umbria. «Si trovano in una gravissima situazione economica a causa del mancato pagamento dei contributi previsti a livello regionale». La denuncia arriva da Lella Palladino, presidente di D.i.Re-Donne in rete contro la violenza.


«I Centri a Perugia e Terni che ospitano donne e minori in diverse strutture, rischiano di chiudere, perché non sono stati sottoscritti gli accordi e le convenzioni per il biennio 2019-2020 e non è stato elargito un euro del finanziamento per il 2019», spiega Palladino.

«I centri saranno costretti a interrompere ogni attività se entro il 10 agosto non ricevono quanto dovuto, e soprattutto se non avranno garanzie per il futuro - continua - perché la situazione debitoria nei confronti delle banche, dei fornitori e delle operatrici rimaste da mesi senza stipendio è ormai diventata insostenibile» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero