«Lui è qualcuno, io no. Io non valgo niente. E’ questo che mi diceva…e a volte mi capita ancora di credergli...». Francesca alla fine nemmeno...
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C'è la storia di Sabrina, quella di Francesca e anche quella di Giovanni, un ragazzo gay che ha avuto una relazione con un uomo ed è stato minacciato di morte, «frocio di m....se parli ti rovino». E lui può farlo, è un uomo conosciuto, affermato, giornalista esperto di mafia. Lo stesso uomo che ha fatto violenza a Sabrina e Francesca. Rispettabile, perbene e nessuno potrebbe immaginare. «Racconto anche la mia storia», spiega l'autrice e traduttrice molisana, 39 anni, tornata a Campobasso per guidare l'azienda olearia di famiglia. «L'amore sbagliato con un uomo che esercitava violenza psicologica, mi faceva sentire una nullità. Mi sono ammalata per lui, fibromialgia. Ho scritto questo libro per incoraggiare le ragazze e le donne a riconoscere il tipo di violenza che si subisce e a denunciare, a non avere alcun timore a parlare. Se non ci vedono ridotte sulla sedia a rotelle per colpa di un uomo, non ci credono mica. Nessuno ci presta attenzione. Eppure, la violenza psicologica fa più male di un pugno. E’ l’inizio di un calvario che può sfociare, poi, in violenza fisica e tragica, con la morte, ma può anche andare peggio. Può continuare per sempre, in silenzio, senza che nessuno sappia mai nulla».
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Il Messaggero