Una donna guiderà l'Organizzazione Mondiale del Commercio: in finale le candidate da Nigeria e Corea del Sud.

Una donna sarà direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e così un’altra istituzione internazionale avrà una guida al...

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Una donna sarà direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e così un’altra istituzione internazionale avrà una guida al femminile. Una nomina che arriva in un momento delicato, con l’economia mondiale in frenata per la pandemia da Covid-19 e la crisi dei dazi tra Stati Uniti e Cina.

Dopo un processo di selezione che ha visto in corsa 8 candidati, alla fase finale sono arrivate la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala e la sudcoreana Yoo Myung-hee. Oltre a loro era in corsa anche la keniana Amina Mohamed, che però si è fermata al secondo round di colloqui. La scelta del nuovo direttore generale della WTO, che ha sede a Ginevra, è legata alle dimissioni del brasiliano Roberto Azevêdo, arrivate con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato.

Una donna al vertice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio è l’ultima al livello di importanti istituzioni economico-finanziarie: guide al femminile ci sono o ci sono state già alla Banca Mondiale, al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea e alla Federal Reserve. Non solo: donne al vertice si contano, al passato o al presente, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite per la Cultura.

Ngozi Okonjo-Iweala, 66 anni, è la candidata della Nigeria: ex ministro delle Finanze, con 25 anni di esperienza alla Banca Mondiale, è un’economista di fama internazionale. Yoo Myung-hee, 53 anni, è la rappresentante della Corea del Sud: attuale ministro del Commercio, ha ricoperto incarichi di governo alla guida di importanti dicasteri, compreso quello dell’Industria e dell’Energia.

E se in ogni caso l’Organizzazione Mondiale del Commercio sarà guidata da una donna, potrebbe arrivare anche un altro primato: qualora venisse scelta Ngozi Okonjo-Iweala sarebbe il primo direttore generale proveniente dall’Africa.

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Il Messaggero