Si chiamano Agar, Anna, Chiara e Marina e durante il lockdown sono uscite di casa per andare in ospedale, dove hanno affrontato interventi e terapie per curare il tumore al seno,...
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«Oggi il tumore al seno colpisce sempre più le donne under 50 e la familiarità continua a essere il più forte campanello di allarme, per questo è così importante fare prevenzione», spiega Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit dell'Humanitas. Reparto che durante i mesi di lockdown non si è mai fermato, tanto che interventi chirurgici e trattamenti di radioterapia sono calati solo del 10%, recuperando da maggio in poi. La parte di diagnostica legata alla prevenzione, invece, ha segnato un rallentamento più evidente tra marzo e aprile, ora in via di recupero. «Anche in questo periodo di incertezza, è fondamentale sensibilizzare sempre di più le donne sull'importanza di effettuare una visita dal senologo a partire dai 30 anni, come viene fatto per i controlli ginecologici, soprattutto per chi ha avuto casi di tumore al seno in famiglia», aggiunge Alberto Testori, direttore associato Breast Unit Humanitas. Per tutto il mese di ottobre inoltre gli ospedali e i centri medici Humanitas danno il via al 'Festival di Sorrisi in Rosà, con oltre 300 appuntamenti dedicati alla prevenzione senologica che coinvolgeranno Milano, Bergamo, Catania, Varese e Torino e consulti senologici gratuiti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero