Il Time che per 72 anni ha consacrato ad una figura meritoria la copertina definendo il prescelto (o raramente la prescelta) «Uomo dell'anno» ha deciso di...
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Nel 1999 il titolo ha cambiato nome ed è diventato Persona dell'anno, anche se nella sostanza la scelta è sempre stata piuttosto unilaterale e maschile. Con questa iniziativa Time vuole riposizionare un po' la bilancia: 100 donne per un anno di progetti. Si tratta di una carrellata di volti più o meno conosciuti di donne che negli ultimi 72 anni, spesso dietro le quinte, hanno spostato l'asticella in avanti, hanno fatto fare un passo in più nel settore dei diritti umani, della economia, della finanza, della educazione.
Nancy Gibbs, la direttrice, ha scritto che questo progetto è molto più di un esercizio per affrontare il tema della esclusione delle donne alla stanza dei bottoni. Il fatto è che le donne detenevano soft power molto più a lungo di quanto poi è stato dimostrato con questo concetto. Cosa significa essere una donna?Naturalente la carrellata di volti non può che iniziare con il 1920 con le donne che negli Usa hanno portato avanti la battaglia per il voto universale. Per l'anno successivo è stata scelta la matematica Emmi Noether. Tra i volti noti Jacke Kennedy, Marilyn, Indira Gandhi, la regina Elisabetta, la Tatcher, la San Su Kii, Maria Ressa e per ultima la piccola Greta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero