La Svizzera dice sì alla legge contro l'omofobia, sarà ppunita come il razzismo. Chiamati ad esprimersi in un referendum, gli elettori elvetici hanno approvato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ekdal denuncia: «Solo 8 giocatori si sono dichiarati omosessuali, altri non lo fanno per paura»
Nel Canton Vaud il sì alla legge ha raggiunto l'80,2%, a Ginevra il 76,3% e a Zurigo il 63,5%. Solo tre piccoli cantoni germanofoni del centro e dell'est del Paese hanno registrato una maggioranza di misura al no. «Oggi non sono solo i diritti di lesbiche, omosessuali e bisessuali ad essere rafforzati, ma quelli di tutte le minoranze», ha esultato la co-presidente dell'Organizzazione svizzera delle lesbiche, Salome Zimmermann, citata dall'agenzia di stampa svizzera Keystone-Ats.
La sua iniziativa parlamentare contro l'omofobia era stata depositata nel 2013 e ha affrontato un percorso parlamentare di sette anni prima di essere approvata dal Parlamento nel 2018. Il testo in votazione era appoggiato dal governo e dalla maggioranza dei partiti. Il referendum contro la legge, all'origine dell'odierna votazione popolare, era stato invece lanciato da un comitato composto in particolare da rappresentanti dell'Unione democratica federale (Udf), piccolo partito conservatore che sostiene di difendere i valori cristiani, e dalla sezione Giovani dell'Unione democratica di Centro (Udc, destra nazionalista).
Giulia denuncia aggressione su Fb: «Picchiata perché lesbica, mi hanno detto: quelle come te devono morire»
«Continueremo a difendere i valori cristiani», ha dichiarato il presidente dell'Udf, Hans Moser, sconfitto alle urne. Il suo partito intende battersi in futuro contro il «matrimonio per tutti» e contro l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. La nuova norma punisce le offese pubbliche e la discriminazione in base all'orientamento sessuale e qualsiasi atteggiamento di incitamento all'odio a parole, per iscritto, immagini o gesti. Non si applica però all'ambito familiare né tra i gruppi di amici, nemmeno se chiacchierano in un caffè. Ristoranti, alberghi, trasporti, cinema o piscino non potranno rifiutare l'accesso di qualcuno per il suo orientamento sessuale. È stato invece bocciato il secondo quesito sottoposto agli elettori, l'iniziativa popolare 'Più abitazioni a prezzi accessibilì, che era osteggiata dal governo ed è stata respinta dal 58% dei votanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero