«Una bambina di tre anni è stata violentata e uccisa in India, sono sbalordita. I governi continuano a cambiare ma la sicurezza delle donne, rimane sempre in fondo...
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La riflessione è di Aparna Rajawat, una donna indiana che ha vissuto il dolore e i soprusi. Campionessa di arti marziali, è riuscita studiare a vivere a Londra e ha deciso di mollare il lavoro ben retribuito per tornare in India. Ha imparato il rispetto per se stessa e vuole che anche le sue «sorelle indiane» lo facciano. Allora ha creato l'associazione Pink Belt Mission, ha viaggiato per sette Stati dell'India, 28 città e ha diffuso la cultura dell'uguaglianza e del credere in sé a circa 150 mila donne attraverso seminari in cui insegna alle ragazze a essere forti fisicamente ma anche mentalmente.
Su Facebook diffonde i suoi Inspirational Speaker: parla di diritti legali, uguaglianza, insegna tecniche di difesa. Addestra le ragazze a essere forti fisicamente ma anche mentalnmente.
«l nostro unico obiettivo – scrive su Facebook - è far sì che ogni donna del nostro paese debba essere orgogliosa per la propria esistenza, per poter proteggere se stesse, sentirsi uguali e degne come gli uomini, il nostro viaggio non si fermerà fino ad allora». Ai suoi seminari sono invitati anche "sarpanch", i capi dei villaggi, in modo da replicare i club "Pink Belt" nei territorio più sperudti.
Nella pagina ci sono foto e video delle ragazze che si sono salvate. Monika Singh, racconta la sua storia: è stata vittima di stalking, ma ha imparato a difendersi «e a diventare il suo eroe». E' stata minacciata di morte e non riceve aiuti dal suo governo, ma continua la sua battaglia. Negli Inspirational Speaker dice alle giovani: «Non dubitare mai che tu sia preziosa, potente e meritevole di ogni possibilità e opportunità al mondo».
Secondo la classifica Thomson Reuters Foundation l'India è il primo Paese più èpericoloso al mondo per le donne. Lo scorso anno è stata introdotta la pena di morte per chi stupra minori di 12 anni. Gli stupri dal 2007 al 2016 sono aumentati dell'83%.
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Il Messaggero