Un percorso formativo e di accelerazione ideato da una giovane startup al femminile per supportare gli artisti contemporanei e del futuro. Perché chi dipinge e realizza...
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L'idea di Taldeg, che vanta una consolidata capillarità sul territorio nazionale grazie ad una community di circa 100 artisti diramata tra Bologna, Firenze e Milano, fa affidamento sulla connessione con un network di oltre 50 realtà espositive che diventano una vetrina di visibilità, in particolare per gli emergenti.
Le strategie
Durante il lockdown, Rigo e Fumana hanno imparato in beata solitudine, e tramite il web, come mettere in piedi una struttura aziendale, intercettando il mercato di riferimento e il target di interesse, andando alla scoperta, per la prima volta, di un mondo singolare e studiando accurate strategie di marketing e business. Le due fondatrici hanno quindi immaginato un percorso modulare in cui pittori e scultori avessero la possibilità di apprendere, per esempio, cosa significa gestire e proteggere la proprietà intellettuale o quale prezzo dare ai lavori prima di venderli. «La genialità degli artisti del passato, quali Leonardo, Raffaello e Michelangelo, non è data solo dalle opere, bensì da come hanno sviluppato la carriera in maniera strategica con uno stile imprenditoriale», sottolineano le manager della startup, che ha lo scopo di rafforzare la piattaforma di e-learning, attiva dal 24 agosto, per avvicinare le aziende all'arte. Non solo esposizioni, ma anche società creative driven. Così, collaborando, i creativi avranno l'occasione di scambiarsi know-how, competenze e conoscenze. «Il nostro è un Paese di straordinari talenti, imprenditoriali e artistici. Abbiamo unito i due mondi per insegnare agli artisti indipendenti come sfruttare il loro potenziale e trasformarlo in professionalità», chiosa Silvia Rigo, affiancata dalla socia Francesca Fumana, che chiarisce «L'artista è sempre stato un imprenditore e noi facciamo in modo che si riappropri dell'identità che, a volte, la storia gli ha tolto. Come? Con la tecnologia, attraverso la digitalizzazione e l'innovazione».Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero