Nome in codice: Jicky. Uno degli angeli di Churchill, agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica durante la Seconda Guerra Mondiale. Un'eroina, fu catturata...
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James Bond (simbolo maschile per eccellenza) va in pensione, arriva una 007 donna e di colore
Scelse di farsi chiamare Jicky, come il suo profumo di Guerlain preferito. Nata nel 1913 da una famiglia aristocratica ad Harpenden. Selezionata da giovane dal governo britannico per entrare nei servizi segreti, successivamente entrò a fare parte dei cosiddetti angeli di Churchill, agenti donne altamente istruite e specializzate che il premier Winston Churchill aveva deciso di schierare nell'Europa occupata dai nazisti. Jicky faceva parte di un gruppo di circa 60 spie assegnate alla Francia e operava a Parigi. Molte di loro avevano una formazione paramilitare, altre erano delle intellettuali. Come Jicky, che conosceva quattro lingue e aveva una laurea in perizia calligrafica. Oltre all'attività di intelligence, collaborò con i gruppi della resistenza francese di De Gaulle. Catturata dai nazisti e torturata, venne rinchiusa nelle prigioni di Fresnes, nonostante fosse agli ultimi mesi di gravidanza. Ma riuscì a uscirne, uno dei pochissimi agenti inglesi catturati e scampati alla morte, senza mai rivelare informazioni sugli altri colleghi, né sulla resistenza. Dopo il naufragio del matrimonio con un importante imprenditore francese, durante uno dei suoi viaggi, si innamora di un uomo di Sirolo. Lascia Parigi definitivamente (e forse anche l'intelligence) e si trasferisce nella Riviera del Conero, senza rivelare nulla sulla sua precedente attività di spionaggio. Apre un negozio di antiquariato a Numana, pur recandosi una volta al mese a Londra e continuando a viaggiare in Europa e in India. Il 22 gennaio 2011, a 97 anni, muore a Sirolo.
Il prossimo Bond “femminista”: sarà riscritto da una donna
Le donne coraggio nella guerra di spie
Nicoletta Maggi ha raccolto i racconti di Hazel che è stata sua insegnante di inglese. «Poi abbiamo trovato diari, agende - racconta Maggi - In questi giorni si celebra la ricorrenza della nascita di questa grande donna, un'eroina della Seconda Guerra Mondiale, il cui sacrificio non deve essere dimenticato dalle prossime generazioni. Dobbiamo a persone come Jicky la libertà e la democrazia di cui godiamo oggi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero