Veronica: «Io, sopravvissuta al terremoto di San Giuliano e al crollo della scuola, ora faccio la maestra»

Veronica: «Io, sopravvissuta al terremoto di San Giuliano e al crollo della scuola, ora faccio la maestra»
Lo ricordiamo tutti come la strage dei bambini quel terremoto a San Giuliano di Puglia, nel Molise, che fece crollare la scuola elementare durante l'orario scolastico....

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Lo ricordiamo tutti come la strage dei bambini quel terremoto a San Giuliano di Puglia, nel Molise, che fece crollare la scuola elementare durante l'orario scolastico. Morirono 27 bambini - quasi tutta la generazione del '96 di quel paese - su 57 presenti e una maestra: era il 31 ottobre del 2002 e il dolore attraversò l'Italia, come l'immagine dei soccorittori che scavano a mani nude tra i pianti dei bambini sopravvissuti. La giustizia ha stabilito che quella scuola fu ristrutturata senza criteri di antisismicità  e chi furono i responsabili. Il destino ha regalato a una delle due bambine del '96 sopravvissute a quella tragedia l'occasione di ricominciare e restituire ad altri bambini la gratitudine nei confronti della vita. Veronica D'Ascenzo, 24 anni, la bambina del '96 che si era salvata insieme ad un'altra amica dal terremoto, Rachele, si è laureata e ora fa la maestra. Ha cominciato da pochi giorni, lavora a Roma all'Istituto San Giuseppe al Trionfale.


Immagini del terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia in Molise

Ricorda tutto di quel 31 ottobre del 2002. Come ha dichiarato a "Vieni da me" Veronica è sopravvissuta grazie anche alla vicinanza dell'amica Rachele, che l'ha aiutata a non soffocare nel suo stesso sangue. E' stata recuperata dopo otto ore «stavo per morire perchè non c'era più aria. Sono stata rianimata in barella». Vicino a lei c'era anche un'altra bambina, Martina, che non ce l'ha fatta: «Sentivo il suo braccio che via via diventava freddo. Non ho capito che stava morendo». 


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Quei momenti cambiano la vita per sempre. Puoi non riuscire più a ricominciare per i sensi di colpa, «perchè io sono sopravvissuta e loro no?». Puoi non riuscire a ricominciare e restare paralizzata dal dolore e nel dolore per la paura di essere nuovamente presa di mira dal destino. Puoi ricominciare a vivere, con la consapevolezza di non avere responsabilità per quello che è successo e di avere un dono, la vita, da valorizzare. Veronica, stando ai suoi racconti, ha scelto questa strada, la strada della gratitudine e della condivisione e ha scelto di concretizzarla attraverso la professione della maestra, in ricordo anche della maestra che è morta a San Giuliano, cercando, con il proprio corpo di salvare i bambini. «L'insegnante riesce a donare amore, voglio seguire i primi passi dei bambini. Essere un punto di riferimento positivo per le nuove generazioni».

E, naturalmente, sarà portatrice della battaglia per far sì che tutte le scuole d'Italia siano sicure. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero