«Come donne siamo determinate a combattere fino a quando non otterremo la vittoria della pace, della libertà e della giustizia». Le curde si rivolgono «a...
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Il testo della lettera è stato pubblicato da Repubblica ed è la testimonianza del dramma che sta vivendo il popolo curdo che abita nella Siria del nord da quando è partita l'offensiva della Turchia.
Hevrin Khalaf uccisa in Siria, in un video l'auto crivellata di proiettili: così è stata trucidata la paladina delle donne
«Vi stiamo scrivendo nel bel mezzo della guerra nella Siria del Nord-Est, forzata dallo Stato turco nella nostra terra natale. Stiamo resistendo da tre giorni sotto i bombardamenti degli aerei da combattimento e dei carri armati turchi. Abbiamo assistito a come le madri nei loro quartieri sono prese di mira dai bombardamenti quando escono di casa per prendere il pane per le loro famiglie. Abbiamo visto come l’esplosione di una granata Nato ha ridotto a brandelli la gamba di Sara di sette anni, e ha ucciso suo fratello Mohammed di dodici anni».
Gli attacchi aerei, raccontano le donne, stanno distruggendo i villaggi. Le donne curde hanno avanzato una serie di richieste: stop alla vendita delle armi a Erdogan, fine dell’invasione e dell’occupazione della Turchia nella Siria del nord; istituzione di una No-Fly zone per la protezione della vita dela popolazione nella Siria del nord e dell’est; prevenire ulteriori crimini di guerra e la pulizia etnica da parte delle forze armate turche; garantire la condanna di tutti i criminali di guerra secondo il diritto internazionale; attuare sanzioni economiche e politiche contro la Turchia; adottare provvedimenti immediati per una soluzione della crisi politica in Siria con la partecipazione e la rappresentanza di tutte le differenti comunità nazionali, culturali e religiose in Siria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero