Per toccare con mano l'Olimpo ha indossato un costume color pervinca, volteggiato all'indietro su un'asse larga 10 centimetri e si è librata in aria su un...
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Biles nella storia. Vince altri due ori ed è record di medaglie ai Mondiali: 25
LONTANO DALLE GARE
Lo sport, certo. Ma la Biles è tristemente famosa anche per vicende al di fuori della ginnastica. I primi anni della sua vita sono stati infatti sconvolti dalla situazione familiare: la madre, abbandonata dal compagno, passava le giornate tra alcool e droghe, così Simone finì all'orfanotrofio. Ne uscì quando il nonno, Ron Biles e la sua nuova moglie Nellie, l'adottarono insieme alla sorella minore. A sei anni, dopo essere stata ispirata da un'omelia di un prete, la scelta di entrare in palestra e il matrimonio con la ginnastica artistica. Allenamenti, sacrifici, vittorie, sempre scontrandosi contro qualcosa. All'infanzia difficile si aggiunge anche il colore della pelle. Quel nero che in alcuni ambienti americani provoca emarginazione e discriminazione. A 14 anni diventa la più brava del suo Stato, a 15 vince il titolo americano, a 16 la prima medaglia mondiale. Da lì una serie di successi, mentre impazzano i paragoni con Nadia Comaneci. Non ha la grazia della rumena, ma è più potente. La sua morfologia e le sue doti acrobatiche sono uniche, tanto che inventa nuove combinazioni, costringendo a rivedere i codici dei punteggi. Fonda una propria palestra a Spring, ma i problemi non finiscono. Il fratello finisce in carcere con l'accusa di omicidio, il medico della squadra statunitense viene condannato per aver abusato delle sue atlete, tra cui anche Simone, la quale viene coinvolta nel frattempo anche nell'affare dei farmaci autorizzati. Si scopre infatti che la Biles soffre della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, per cui assume per fini terapeutici medicinali altrimenti vietati. Insomma non c'è pace nella vita di una ventiduenne che ha scelto di volare in alto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero