«Il Mediterraneo è il posto in cui è seppellito mio padre», racconta il bambino di una scuola elementare di Dakar. Per tanti di loro quel mare è...
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Troppi ragazzi in questi anni sono scomparsi in mare perché erano partiti alla ricerca di fortuna. Anche Yayi ha perso così suo figlio e dopo la tragedia ha deciso di dedicare la sua vita a informare i ragazzi sui rischi che corrono.
Adesso al Centro fondato da Diouf, vengono accolti i ragazzi che chiedono informazioni su come emigrare regolarmente. Al Centro si impara gratis, e lì le mamme del Collettivo aiutano le ragazze a organizzarsi per diventare economicamente indipendenti. «Se porta i soldi a casa, la famiglia terrà la figlia con sé più a lungo, non la darà in sposa da ragazzina. E non la spingerà a rischiare la vita prendendo la via del mare o quella del deserto, fino alla Libia, dove spesso alle ragazze è riservata una sorte perfino peggiore di quella che attende i ragazzi».
Ai bambini e ai giovani le mamme spiegano che partire è troppo pericoloso e che in Europa non è più come prima, il lavoro è di meno e non vale la pena rischiare la vita per attraversare il Mediterraneo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero