Unicef, una adolescente su tre nel mondo non è mai andata a scuola

Unicef, una adolescente su tre nel mondo non è mai andata a scuola
Una ragazza adolescente su tre, ancora oggi, nel 2020, non è mai andata a scuola. La denuncia arriva dall’ultimo rapporto dell’Unicef «Addressing the learning...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una ragazza adolescente su tre, ancora oggi, nel 2020, non è mai andata a scuola. La denuncia arriva dall’ultimo rapporto dell’Unicef «Addressing the learning crisis: an urgent need to better finance education for the poorest children», diffuso in occasione del recente incontro dei ministri dell’Istruzione al forum mondiale sull’Istruzione.


Lo studio prende in esame la situazione di 42 paesi e mette in evidenza che il 44 per cento delle ragazze e il 34 per cento dei ragazzi appartenenti al 20 per cento delle famiglie più povere non ha mai frequentato o ha abbandonato la scuola primaria.

Dalla mancanza di istruzione ne derivano problemi enormi per il futuro delle bambine. Avere una istruzione le metterebbe al riparo da molte dinamiche distorte. Il documento dunque sottolinea anche le notevoli disparità nella distribuzione della spesa pubblica per l’istruzione. Differenze che risultano più marcate nei paesi africani. In dieci di questi (Guinea, Repubblica Centrafricana, Senegal, Camerun, Benin, Niger, Ruanda, Ghana, Togo e Tunisia) i fondi destinati ai bambini più ricchi sono quattro volte superiori rispetto a quelli per i bambini più poveri.

La distribuzione diseguale dei fondi, molto spesso limitati, è la causa principale della formazione di classi molto numerose, di insegnanti non adeguatamente formati, della mancanza di materiale didattico e di infrastrutture idonee. Questi fattori impattano negativamente già in partenza su iscrizione e frequenza. Successivamente incidono sull’apprendimento e sulla possibilità di accedere a un’istru- zione di qualità per i bambini più poveri.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero