«La donna anziana durante la quarantena ha sofferto di meno rispetto all’uomo, questo perché ha continuato a fare le cose di casa, senza alterare le solite...
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In genere le donne anziane che hanno visto il proprio marito «scomparire nelle ambulanze e non hanno più avuto sue notizie fino alla morte, soffrendo moltissimo e con paure laceranti» hanno dimostrato di sopportare meglio e di reagire meglio a prove durissime.
La resilienza femminile? Certamente ma anche il fatto che le donne hanno tratto maggiore beneficio dl supporto della preghiera «che ha offerto lenimento dalle paure e dalle angoscia. La fiducia nel Signore non ha mai abbandonato le anziane di zone molto religiose come quelle della Lombardia e del Veneto».
Trabucchi spiega che «anche quando ricoverate in ospedale le donne hanno dimostrato minore angoscia rispetto all’uomo, forse perché maggiormente abituate a vivere intimamente le paure e i timori per il futuro. Naturalmente la morte sia stata drammatica anche per loro». Persino nelle « case di riposo le donne si sono dimostrate più serene e hanno accettato la chiusura delle porte con maggiore tranquillità, mentre gli uomini hanno vissuto con molta difficoltà l’adattamento alla nuova situazione. Anche il rapporto con gli operatori è stato più facile per le donne, che meglio accettavano rapporti affettuosi e la vicinanza fisica».
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Il Messaggero