Roma, «La droga sta rovinando mio figlio»: mamma coraggio fa arrestare il pusher

Roma, «La droga sta rovinando mio figlio»: mamma coraggio fa arrestare il pusher
Le lacrime di una mamma che è costretta a prendere una decisione difficile. Una decisione dura ma necessaria per cercare di salvare il figlio minore dalla droga. Troppe...

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Le lacrime di una mamma che è costretta a prendere una decisione difficile. Una decisione dura ma necessaria per cercare di salvare il figlio minore dalla droga. Troppe volte la donna lo aveva pregato di smettere, senza che accadesse nulla. Questa volta, si è recata al commissariato Fidene-Serpentara ed ha indicato ai poliziotti i presunti spacciatori del figlio. «Vi prego - ha raccontato in lacrime agli agenti -. Il mio ragazzo frequenta il parco di via dell'Ateneo Salesiano. Dovete intervenire. Non riesce più a studiare, a concentrarsi a causa del consumo di droga».

I poliziotti conoscono bene la zona, in diverse occasioni hanno fermato spacciatori che approfittano della presenza di tante comitive di giovani che frequentano il parco. Una zona verde che si trova molto vicino ad una scuola media e anche ad un istituto superiore. E così dopo aver ascoltato la disperazione di questa mamma non hanno perso tempo e hanno esaudito il suo desiderio scoprendo anche una nuova modalità di spaccio. A finire in manette è stato un nomade di 15 anni, che abita in alcune baracche poco distanti.

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L'APPOSTAMENTO

Il giovane - ed è stata questa la scoperta più amara degli investigatori - era usato da un romano di 35 anni, indagato più volte, che usava proprio la minore età del ragazzino che proprio per questo riusciva a diventare più facilmente amico dei ragazzini del parco. E così gli investigatori si sono appostati per giorni per ricostruire gli spostamenti. Un poliziotto ed una poliziotta si sono finti una coppia d'innamorati seguendo, invece, le mosse del giro della droga. Così hanno individuato il baby spacciatore che era vestito con capi di marca in modo da sembrare perfettamente inserito nel contesto. Il giovanissimo ha ceduto alcune dosi di hashish a dei ragazzi ma non è stato fermato subito. E' stato pedinato fino fuori al parco dove è salito su un fuoristrada guidato dal trentacinquenne. A quel punto gli agenti si sono qualificati ed hanno bloccato i due. Sono state recuperate diverse dosi di droga: occultate nelle tasche del nomade ma anche nel cruscotto del fuoristrada. Poi, così come prevede la legge per il reato di spaccio di droga, hanno perquisito sia la baracca del nomade che l'abitazione dell'uomo con il fuoristrada. In questo modo è stata recuperata altra sostanza stupefacente. Al Tribunale dei minori è stato evidenziato dagli investigatori come il nomade fosse letteralmente sfruttato dall'adulto per commettere reati. Il minorenne è stato denunciato a piede libero mentre l'adulto è stato arrestato. La mamma, qualche ora dopo gli arresti, è andata a ringraziare la polizia del commissariato per aver liberato il parco dagli spacciatori. Ora l'inchiesta continua per accertare se l'uomo abbia usato il nomade anche in altri reati. Mentre una mamma è felice per quello che è accaduto c'è n'è un'altra che rischia di perdere il potere genitoriale non avendo controllato il figlio minorenne che spacciava. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero