«La volevo bruciare viva». Se non fosse intervenuta una volante della polizia, lui avrebbe dato fuoco alla ex moglie. Una vicenda dai toni drammatici, accaduta a...
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DIVIETO DI AVVICINAMENTO
La situazione è talmente a rischio che dopo la denuncia della donna, scatta un divieto di avvicinamento per l'aggressore. Ma a lui non interessa tutto questo. Anzi, nei giorni scorsi aveva spedito dei messaggi all'ex scrivendo che l'avrebbe bruciata viva. Ieri, entra nel portone di via Grimaldi pronto ad attuare il progetto di morte. Accade, però, che l'ex si accorge della presenza dell'uomo e chiama subito le forze dell'ordine. Così l'equipaggio di una volante arriva a sirene spiegate in pochi minuti. Gli agenti salgono le scale e s'imbattono nell'aggressore che, comunque, riesce a prendere a pugni l'ex moglie ma, bloccato dai poliziotti, non può afferrare la bottiglia piena di benzina che nasconde addosso. L'ex marito picchia anche gli agenti che a fatica riescono ad ammanettarlo. La donna viene portata in ospedale dove viene refertata per i lividi e le ecchimosi. Invece il cittadino dello Sri Lanka è trasportato al commissariato di zona. L'uomo compromette ancora di più la sua posizione confessando con rabbia che avrebbe voluto bruciare l'ex moglie. E' un fiume in piena l'aggressore che dice di non pentirsi, accecato da un odio radicato ed ingiustificato verso la donna. Il magistrato di turno ascolta e legge la relazione della polizia. Lo straniero è recidivo, ha una misura di prevenzione che non ha rispettato. Per lui l'accusa è di tentato omicidio. Nel pomeriggio, entra nel carcere di Regina Coeli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero